Aristide Bava
SIDERNO – Metti una sera sul lungomare di Caulonia… la presentazione di un libro sulla drammatica stagione dei sequestri di persona, tre noti giornalisti Locridei, un sindaco, un ex Procuratore della Repubblica e un moderatore attento anche agli aspetti sociali del territorio, più un folto pubblico molto attento e partecipativo. Ed eccoti servita una spietata analisi di un territorio, questo della Locride, che, non solo a cavallo degli anni 70/80, proprio a causa dei sequestri di persona, ha perduto il treno del suo sviluppo economico e sociale ma che, poi, col passare degli anni non è riuscito più nemmeno a mantenere quanto di buono aveva conquistato con il sudore della sua gente e con la capacità di una classe politica che sino a quel momento, nel bene e nel male, riusciva ancora a contare qualcosa. Lo spunto a questa analisi sociale è venuta in occasione della presentazione del libro di Pietro Melia ” Il sequestro Matarazzi”, un libro verità scritto sulla base di una puntigliosa intervista fatta a più riprese a Tobia Matarazzi, convinto a parlare della sua drammatica esperienza dopo circa 50 anni dal suo sequestro avvenuto quando la sua famiglia era titolare, a Siderno, di una grossa azienda di laterizi che dava sostentamento a centinaia di persone e grazie alla quale, in sintonia con il cementificio D’Agostino , altra azienda di notevoli proporzioni, avevano fatto della cittadina ionica una piccola capitale dell’imprenditoria calabrese.
Con un toccante amarcord fatto in collegamento audio dallo stesso Tobia Matarazzi. Così la presentazione del libro è servita da filo conduttore per chi scrive, “voce” della Locride di Gazzetta del Sud per oltre 50 anni, per Enzo Romeo, giornalista vaticanista del Tg2, di origini sidernesi e per Pietro Melia, autore del libro ma anche giornalista del Tg Calabria e proondo conoscitore di cose e fatti del territorio, ad entrare nei meandri di quel brutto passato sino ad affrontare i problemi di oggi, compreso l’attualissimo problema della imminente chiusura della superstrada ionio Tirreno che – è stato detto – porterebbe drammatiche conseguenze sia alla fascia ionica che a quella tirrenica, oltre a tutta una serie di altri problemi che impediscono la crescita del territorio. Una analisi impietosa che ha lasciato, grazie all’intervento dell’ ex Procuratore della Repubblica di Locri, Ezio Arcadi, parecchi interrogativi anche sulle condizioni della Giustizia di ieri e di oggi e sul comportamento del Governo, nonchè della scarsa capacità operativa dell’assemblea dei sindaci della Locride evidenziata dal primo cittadino di Caulonia Franco Cagliuso che – ha detto – anche adesso non riescono ad adottare soluzioni unitarie valide per fronteggiare le attuali emergenze. Interventi per certi versi fuori dalle righe, stimolati dal moderatore Ilario Camerieri, ma sintomo preciso delle considerazioni giornaliere che tantissimi cittadini del territorio fanno pensando anche alle potenzialità che esistono nella Locride e all’abbandono istituzionale che regna nel territorio e che in ogni occasione importante emerge profondamente. Compresa una significativa considerazione di Enzo Romeo sulla vecchia e sulla nuova mafia certamente entrambi con grandi responsabilità su quanto è avvenuto e sta avvenendo. Una serata, dunque, forte di grandi spunti sociali arricchita anche da alcuni interventi non programmati ( da segnalare quelli di Ilario Ammendolia, Domenico Campisi, Giuseppe Ventra , Maria Campisi ) che hanno lasciato spazio ad ulteriori interrogativi relativamente anche al mancato sviluppo del territorio. Interrogativi che continuano a rimanere senza risposte ma che certamente meritano adeguati approfondimenti. Una serata, che è stata capace di dare anche uno scossone alla necessità che la società civile faccia la propria parte se si vuole veramente che la Locride riesca ad uscire dalle secche del suo ormai atavico immobilismo.
nella foto Camerieri, Arcadi, Bava, Melia,Cagliuso, Romeo