Comune di Caulonia: presentazione del libro “Il Patto dell’Oblio” di Francesco Tropeano nella
ricorrenza de’ “Il giorno del Ricordo”
Caulonia non vuole dimenticare, anzi vuole ricordare. Ricordare i tragici eventi della resistenza
antinazista e antifascista. Ricordare e non dimenticare i suoi giovani eroi periti durante lo scontro
armato con i nazisti a Cefalonia e Corfù; gli oltre ottanta deportati nei campi di concentramento
perchè non vollero tradire la patria; le decine di militari e civili che aderirono alla lotta partigiana; gli
oltre centoventi militari caduti in battaglia. Tutti giovani, prevalentemente ventenni, sui quali è come
calato l’oblio, un silenzio obbligato per non ricordare, per esorcizzare la storia nazionale di quegli anni.
E’ nostro dovere tramandare la memoria alle giovani generazioni, i suoi valori nella ricorrenza di questo
ottantesimo anno dalla Liberazione. Lo facciamo nel Giorno del Ricordo, come voluto dalla legge 30
marzo 2004, n. 92, quando si commemorano le migliaia di militari e civili italiani della Venezia Giulia,
del Quarnaro, della Dalmazia e dell’Istria massacrati dai partigiani jugoslavi e dell’OZNA (la polizia
segreta jugoslava) avvenuti durante e subito dopo la fine della guerra. Ma anche le migliaia di deportati
italiani.
E’ importante ricordare quegli eventi affinchè non abbiano a ripetersi. Eventi che videro fronteggiarsi
gli italiani in una guerra fratricida che sembrava non dovesse avere fine, caratterizzata da scontri
armati, rastrellamenti, deportazioni, assassini. Fatti che si protrassero anche oltre la Liberazione,
assimilabili alla resa dei conti imposta agli sconfitti.
La storia vuole che la guerra, la resistenza si fosse svolta lontano dalla Calabria. Così non è. Ce lo
ricorda Francesco Tropeano con il suo “Il Patto dell’oblio”. Una scorrevole lettura di quelle che furono
le “piccole storie nobili e meno nobili degli anni bui del novecento” nel paese di Cinquefrondi dove in
quei tragici anni si intrecciarono le vite dei confinati con i congiurati locali per attentare alla vita del
Duce, fino ai partigiani meridionali che hanno contribuito alla Resistenza del centro nord”. Un viaggio
nel tempo, quello descritto da Francesco Tropeano, ma anche “la ricerca di quello che storia non è: gli
umori, i sapori, gli odori e le quotidiane consuetudini della vita di persone semplici e dignitose,
trascinate, loro malgrado, tra i flutti della grande Storia”.