Tanto ritmo, leggerezza e una interpretazione magistrale. Tre repliche a Lamezia Terme, Catanzaro e Caulonia, organizzate da AMA Calabria, hanno decretato il successo di un’opera complessa di Pirandello. ‘Il fu Mattia Pascal’ ha trovato una nuova vita nell’adattamento di Giorgio Marchesi, che ne è anche interprete. Da attore esperto Marchesi ha trasportato il romanzo dell’autore siciliano su un piano diverso, dove il lato negativo delle vicende di cui è protagonista Mattia Pascal lascia spazio a una inattesa capacità di far sorridere delle stesse. Il merito va a una visione nuova di una trama che rende godibili i settantacinque minuti in cui la verve e la brillantezza di Marchesi vengono supportati da Giacomo Rossi, musicista che non limita i suoi interventi al contrabbasso, affidandosi anche al campionatore che aggiunge maggiore intensità a tutto l’impianto scenico, voluto e immaginato dallo stesso attore e da Simonetta Solder.

Il sogno di una vita diversa, in cui nulla sembra proibito, si realizza grazie ad una cospicua vincita in denaro, in seguito alla quale Mattia Pascal si “libera” della sua identità per inventarne una nuova, Adriano Meis, fino a tornare a essere quello che aveva rinnegato. Una storia intrisa di ironia e di un umorismo che Marchesi ha voluto mettere in evidenza, non mancando di far riflettere. La doppia vita di Mattia Pascal/Adriano Meis viene raccontata con una narrazione divertita, in cui le situazioni grottesche del protagonista si intrecciano con quelle degli altri personaggi. Da Romilda a Giambattista Malagna, dalla vedova Pescatore a Pomino e Oliva, da Adriana, figlia di Anselmo Paleari, alla zia Scolastica e Terenzio Papiano è un susseguirsi di allegre citazioni di figure che prendono corpo nella fantasia del pubblico. Ognuno di loro diventa una figura familiare, grazie alla efficace recitazione di Marchesi, che si impadronisce del palcoscenico, dominandolo con forza ed eleganza.

“Giorgio Marchesi – si legge in una nota – è una rivelazione. Recita, accenna con leggiadria ad alcuni passi di danza, incalzato dalle musiche di Rossi, con il quale instaura un rapporto simbiotico, dando la sensazione di essere lui per primo a divertirsi di un ruolo che sente suo in ogni sfumatura. A divertirsi, soprattutto, è stato il pubblico che ha gremito nelle tre serate il Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, il Teatro Comunale di Catanzaro e l’Auditorium Casa della Pace di Caulonia, ma che si è fatto apprezzare anche nelle due matinée lametine. Un forte segnale di un lavoro che è riuscito ad avvicinare i giovani al luogo della cultura che dovrebbero frequentare maggiormente”.