R. e P.

Non credo sia sfuggito a nessuno il fermento politico che si sta registrando a Caulonia negli ultimi giorni e non mi riferisco al nuovo assetto della giunta, ma ad una ritrovata vivacità nel mondo della sinistra cittadina.

Un fermento che pone, in maniera naturale e grazie alla saggezza di Ilario Ammendolia, alla ampia visione di Giovanni Maiolo, alla riflessione di Luana, al centro del dibattito il Partito Democratico, forza politica nazionale con una forte rete anche a Caulonia.

Proprio due settimane fà, la festa dell’Unità organizzata dal circolo cittadino che mi onoro di guidare, democraticamente, ha visto un’ampia partecipazione di cauloniesi ed un rinnovato entusiasmo, di tanti e tante, interessati alle importanti tematiche trattate, tra cui quella di grande attualità sull’autonomia differenziata.

È segno che la gente sente il bisogno di politica, di confronto, di discussione sui temi, non di scontri sulle persone o contro le persone. Insieme al direttivo, abbiamo letto tale partecipazione come bisogno di alzare il livello del dibattito per uscire dalle secche del populismo, del qualunquismo, dell’individualismo, dell’approssimazione.

Abbiamo il dovere di riportare nella giusta carreggiata la discussione e per fare questo c’è bisogno di tutti coloro i quali vogliono contribuire in modo costruttivo al bene del paese, condividendo una visione.

Senza una visione del paese, del suo futuro, non c’è politica e in questo vuoto di politica regna la tattica che non è lo strumento migliore per amministrare.

Non servono ricette di corto respiro perché sappiamo che non funzionano, ma quello di cui ha bisogno Caulonia è una visione di futuro, un progetto di paese.

È su queste basi, in questo perimetro, che tutte le forze democratiche del paese devono fare ogni sforzo possibile per aprire una fase di confronto politico per rilanciare un progetto che metta al centro Caulonia.

La sinistra deve cogliere questa sfida, tutta insieme.

Lo dobbiamo a Caulonia, alla storia di questo paese, alla sua gente laboriosa.

E come dicevo c’è bisogno della passione e dell’impegno di chi ha a cuore le sorti del nostro paese.

Per non rischiare di vanificare tutto, di avvitarsi intorno alle questioni quotidiane, la riflessione va fatta in un confronto pubblico, ampio, senza steccati.

Voglio pensare che sono più le cose che uniscono un paese che quelle che lo dividono.
Costruire l’idea del paese che vogliamo è più che mai urgente.
Non perdiamo tempo, incontriamoci.

Caterina Belcastro