Sono stati circa un migliaio i tirocinanti a presentarsi questa mattina in Piazza Prefettura, nel pieno centro di Catanzaro, per prendere parte ad una protesta per chiedere una sicura contrattualizzazione ed un maggiore supporto da parte della Regione Calabria e degli enti locali. Uno “sciopero” che ingloba tutti i precari delle varie amministrazioni pubbliche calabresi, indetto da Cgil, Cisl, Uil e Usb.

“Le amministrazioni che chiedono la contrattualizzazione chiedono una cosa normale. La soluzione che è stata individuata a livello nazionale non è sufficiente perché non garantisce la contrattualizzazione di lavoratrici e lavoratori” ha spiegato Angelo Sposato, segretario regionale della Cgil.

“Quello che chiediamo al governo è di fare, oltre alla norma che andrebbe migliorata perché non tiene dentro tutti i lavoratori in questione, anche il finanziamento necessario per mandare avanti la contrattualizzazione e non ci fermeremo qui se non arriveranno risposte da parte del governo e della Regione che si è impegnata anche a sostenere gli enti e le amministrazioni comunali. Andremo avanti con la lotta e ne alzeremo il livello”.

“Bisogna lavorare coesi, bisogna subito trovare le risorse necessarie per dare dignità a questi lavoratori soprattutto per procedere nell’impegno e nell’accordo sottoscritto anche con le organizzazioni sindacali cioè quelle di contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore. Per poterlo fare servono 70 milioni. Non chiediamo forme assistenziali, chiediamo un lavoro dignitoso. Questi lavoratori stanno dimostrando veramente senso di grande responsabilità” ha sottolineato invece Tonino Russo, segretario regionale delle Cisl.

“Da diversi anni sono obbligati, in qualche modo costretti a fare un tirocinio senza fine, senza contribuzione. Abbiamo tante persone che sono vicine anche alla soglia della pensione, ma che pensione possono andare a calcolare se c’è un buco contributivo che è diventato una voragine. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane ci sono manovre correttive di governo quindi sulla finanziaria e bisogna trovare queste coperture necessarie per poter iniziare questo percorso che deve traguardare assolutamente alla stabilizzazione di questi lavoratori e di queste famiglie”.

“Queste persone hanno garantito alle amministrazioni comunali di andare avanti, i servizi sui territori ed oggi c’è il rischio che non vengano stabilizzati e come se in Calabria fosse normale avere come prassi il lavoro precario. Questi sono i cosiddetti lavoratori fantasma di cui la Uil sta facendo una battaglia. Noi vogliamo dire oggi basta al precariato e lo dobbiamo fare puntando sulla stabilizzazione riconoscendo a questi lavoratori diritti e tutele che fino ad oggi non hanno avuto” ha aggiunto infine Maria Elena Senese, segretaria regionale della Uil.

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