Alle autorità degli Emirati arabi uniti non risulta che Vincenzo Speziali, indagato in Italia in merito alla latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, sia entrato nel Paese a partire dal primo gennaio del 2013. Lo ha certificato il ministero degli Esteri degli stessi Emirati su richiesta di Speziali, che l’allora capo dei servizi segreti italiani ad Abu Dhabi, Paolo Costantini, aveva accusato di essersi recato presso l’ambasciata italiana per adoperarsi in favore di Matacena. Speziali, che risiede a Beirut, è destinatario di un ordine di custodia cautelare della procura di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sulla latitanza di Matacena, attualmente a Dubai, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Speziali è accusato in particolare di essersi attivato per cercare di fare trasferire Matacena dagli Emirati a Beirut. Ma la sua posizione è stata stralciata, mentre a Reggio Calabria prosegue il processo nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. Secondo il verbale di un suo interrogatorio nel 2014, Costantini aveva detto di avere sentito da un carabiniere dell’ambasciata ad Abu Dhabi che nel 2013 Speziali aveva fatto visita alla sede diplomatica. Ma il ministero degli Esteri emiratino, tramite gli uffici consolari italiani, ha fatto sapere che “non appaiono dati” relativi ad un’eventuale entrata nel Paese dello stesso Speziali in quel periodo. In una dichiarazione inviata all’ANSA, Speziali afferma quindi di aver dato mandato ai suoi legali di denunciare Costantini “per calunnia aggravata e false comunicazioni al pm”. “Nuovamente – aggiunge Speziali – mi appello alla Procura di Reggio Calabria affinché definisca la mia posizione in tempi rapidi, altrimenti io stesso presenterò istanza di avocazione alla Procura Generale della Corte d’Appello, poiché non solo sono innocente e vittima di una situazione grottesca e paradossale, ma non intendo sopportare oltre questa barbarie”.

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