AREA ARCHEOLOGICA DELLA VILLA ROMANA DI CASIGNANA (RC)
Consegna dei lavori per il completamento della copertura a protezione dei resti nell’area Est e revisione del restauro dei mosaici
‘’La villa di Palazzi, una residenza sul mare. La sequenza pieni vuoti, creata dalle ampie finestre dei vani absidati aperti a pochi centimetri dal pavimento e degli spazi tra i pilastri del portico, […] porta ad immaginare un prospetto somigliante ad una sorta di grande loggiato da cui godere il panorama e accedere direttamente alla spiaggia’’.
De Nittis, 2006
L’intervento in oggetto si inserisce nell’ambito delle previsioni finanziarie per l’esecuzione di lavori di “Completamento della copertura a protezione dei resti nell’area Est e revisione del restauro dei mosaici” a Casignana, Reggio Calabria, Area archeologica della Villa romana A.F. 2021, € 200.000,00 ‐ D.M. 21 dicembre 2020, rep. 593. Ricognizione degli interventi finanziati con le risorse di cui all’art. 1, co. 1072 della L. 27/12/2017.
Il sito della villa romana di Casignana si trova in contrada Palazzi nel comune di Casignana, in Provincia di Reggio Calabria. L’impianto originario della villa risale al I secolo d.C., in un’area con tracce di frequentazione greca. Raggiunse il massimo splendore nel IV secolo. d.C. per poi, essere abbandonata progressivamente nei secoli seguenti.
Scoperta nel 1963, nello scavo per la realizzazione della posa dell’acquedotto della Cassa per il Mezzogiorno; sin dagli anni Ottanta vi furono condotti scavi, dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria, che hanno rivelato i resti di un grande complesso termale privato, accessibile da un porticato, con pavimenti decorati con mosaici di grande valore, con figure geometriche e scene di vario genere e soggetti. Gli ambienti hanno diverso andamento e sono presenti stanze ottagone, absidi semicircolari e consistenti resti del sistema di canalizzazione delle acque delle terme e di diffusione del calore.
L’area di proprietà demaniale e gestito, dal 1998, dal comune di Casignana, affaccia sul mare azzurro della costa dei Gelsomini, lungo la costa Jonica tra Bovalino e Bianco, e si distende oltre l’asse stradale S.S. 106 e collegata tramite un sottopasso. ‘’La monumentalità del suo impianto architettonico è testimoniata dalla sua estensione pari a circa 6000 mq e la sua magnificenza dalla presenza del più vasto nucleo di mosaici finora conosciuto nella Calabria Romana’’.
A protezione del sito, la cui vicinanza al mare, sottopone le vestigia all’azione dell’aerosol marino e di venti di consistente entità, vi sono due coperture; quella posta ad ovest, realizzata dal Comune di Casignana, è in legno e metallo mentre quella posta ad est, prossima alla costa, realizzata dall’Istituto Centrale per il Restauro, è costituita da elementi tubolari metallici connessi tra loro a formare una struttura reticolare che sorregge la copertura, curvilinea e discontinua.
Scopo dell’intervento è quello di manutenere e migliorare le prestazioni delle coperture realizzate a protezione degli scavi archeologici, al fine di garantire la massima funzionalità delle strutture, per una ottimale conservazione dei resti della villa.
Per la copertura ad ovest, dove il sito si compone di tre corpi di fabbrica denominati Corpo A, B e C., e per cui è necessario manutenere le gronde delle coperture e le travi in legno poste a sostengono della copertura, sono previsti principalmente i seguenti interventi:
− revisione della tenuta all’acqua degli elementi di copertura e loro eventuale impermeabilizzazione;
− revisione dei canali di raccolta dell’acqua ubicati negli impluvi degli elementi di copertura, previa pulizia degli stessi;
− revisione del funzionamento dei discendenti ed eventuale sostituzione ove ammalorati;
− manutenzione delle testate delle travi lignee ammalorate dall’esposizione diretta agli agenti atmosferici;
− realizzazione di idonee scossaline metalliche lungo il perimetro delle finestre a protezione della
coibentazione ivi esistente.
Per la copertura ad est, che copre i mosaici con sette distinte coperture contraddistinte con le lettere F1-F7, e che necessita di interventi manutentivi derivanti da ossidazione dell’intradosso delle gronde e dei pluviali, di un impianto elettrico/illuminazione e di un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche, sono previsti invece principalmente i seguenti interventi:
− revisione della tenuta all’acqua degli elementi di copertura e/o loro impermeabilizzazione o eventuale sostituzione delle falde più ammalorate e/o di quelle di minore dimensione;
− modifica dei canali di gronda delle singole falde, per aumentare la loro portata e contemporaneamente evitare l’accesso delle acque meteoriche;
− sostituzione dei discendenti corrosi ormai privi della loro funzione di convogliamento delle acque piovane dalla copertura al suolo;
− realizzazione di un canale per la raccolta dell’acqua piovana proveniente dai discendenti ubicati sul fronte longitudinale est, con pendenza verso l’angolo sud – est, fino ad intercettare l’esistente canale di raccolta delle acque meteoriche sul fronte sud;
− predisposizione di idonea soluzione per eliminare la vegetazione infestante che si sviluppa lungo il fronte interno del cordolo in c.a., con realizzazione di adeguati livelli di pendenza per il convogliamento delle acque meteoriche che vi ristagnano e/o con idonei sistemi di smaltimento;
− revisione del sistema di vetrate realizzate sul muro in c.a. verso la S.S. 106 in prossimità delle murature storiche, per impedire l’accesso delle acque meteoriche nelle soluzioni di continuità tra vetro e c.a.;
− realizzazione di impianto elettrico per l’intero perimetro dell’area archeologica tramite collegamento all’impianto elettrico attualmente presente fino al sottopasso, con predisposizione di punti luce sia a quota suolo che sulla struttura di copertura e posizionamento di corpi illuminanti.
Segretariato regionale del MiC per la Calabria fb