Con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, tre persone sono finite quest’oggi in arresto, uno in carcere e gli altri ai domiciliari, tra Davoli e San Vito sullo Ionio, nel catanzarese, e Rende, nel cosentino.
L’indagine è scattata a maggio scorso dopo che un soggetto è stato controllato dai carabinieri che appresero come lo stesso fosse un escort e che fornisse prestazione sessuali a uomini in cambio di denaro in un appartamento di Davoli.
Partendo da qui i militari sono arrivati a scoprire l’attività illecita contestata ai tre arrestati: da quanto appurato, uno di loro avrebbe messo a disposizione l’appartamento affittato organizzando insieme ad un altro degli indagati l’arrivo delle prostitute, la loro collocazione nella casa e l’importo da chiedere. Il terzo avrebbe invece accompagnato le prostitute in casa riscuotendo poi l’importo che quest’ultime dovevano corrispondere.
Gli investigatori hanno scoperto che ogni lunedì giungessero da altre province della Calabria, ma anche da altre regioni d’Italia, giovani donne e uomini che “vendevano” il loro corpo in quell’appartamento.
È stata anche ricostruita la rete di procacciamento dei clienti, che avveniva tramite degli annunci pubblicitari sul web. Finora sono una settantina i clienti individuati e che, ad ogni ora del giorno e della notte, arrivavano in quell’appartamento dopo essersi messi d’accordo telefonicamente: per la “prestazione” il prezzo era fissato in 50 euro.
Gli arresti sono stati eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Soverato. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura locale.
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