In Calabria un’impresa su tre è in grave difficoltà per i costi dell’energia. Il 14% rischia la chiusura entro la fine dell’anno. Lo denuncia il Presidente regionale della Cna, Giovanni Cugliari, in base ai contenuti di uno studio della sua confederazione. “È sempre più evidente -dice- quanto il problema del costo dell’energia sia l’elemento di maggiore preoccupazione per le imprese e per le famiglie che si vedono recapitare bollette con costi sempre crescenti. Un tema su cui Cna sta vigilando con molta attenzione e su cui è intervenuto il Presidente Regionale della Confederazione Giovanni Cugliari Il rischio è quello di un problema sociale enorme, dovuto alla complessità e alle molteplici cause che concorrono ad amplificare i disagi che si sovrappongono l’uno con l’altro: un’economia a lungo condizionata dall’emergenza sanitaria, la crisi delle materie prime ed il rincaro dei prezzi, le conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina, la crisi energetica e l’aumento esponenziale dei costi, l’inflazione che sale e la BCE aumenta conseguentemente i tassi di interesse.

Una tempesta perfetta che può portare a chiudere un altissimo numero di imprese e di mettere in crisi i nostri sistemi economici”. Un’ulteriore conferma arriva da un’indagine condotta dalla Cna Calabria presso le imprese associate ed evidenzia l’impatto di questi rincari sui conti delle aziende: nei primi 9 mesi del 2022 i costi energetici sostenuti dalle imprese sono in molti casi triplicati rispetto allo stesso intervallo temporale del 2021. Una situazione su cui è fondamentale intervenire velocemente. “Ci sono -aggiunge Cugliari- interventi che avranno impatti rilevanti soltanto sul lungo termine, come la scelta strategica sugli approvvigionamenti e la scelta di fornitori affidabili con cui stipulare accordi duraturi che possano compensare senza conseguenze per imprese e famiglie la rinuncia all’energia proveniente dalla Russia. Ciò che riteniamo di assoluta priorità in questa delicata fase è operare con grande rapidità su misure che possano avere ricadute molto concrete nel breve e nel brevissimo periodo. I prossimi mesi saranno decisivi per la sopravvivenza di molte imprese e, di conseguenza, per la salvaguardia dei posti di lavoro e del benessere delle nostre comunità. Secondo la nostra indagine – continua il Presidente Cugliari – si tratta un problema che non riguarda soltanto le imprese energivore ma coinvolge moltissime imprese artigiane che arrivano a dover convivere con punte di incidenza dei costi energetici superiori al 40% dei costi complessivi di produzione.

L’impatto di questa situazione, in assenza di adeguati interventi di sostegno da parte della politica su ogni livello istituzionale, è potenzialmente devastante. Serve un tavolo di crisi permanente attivo in Regione Calabria sull’impatto dei costi dell’energia, sul sistema delle imprese e del lavoro. Consapevoli che le decisioni strategiche e di maggior peso passano per ovvie ragioni sui tavoli del Governo Nazionale ed Europeo”.

fonte e foto: giornaledicalabria.it