R. e P.
Come precedentemente annunciato, nei giorni 7 e 11 luglio una equipe di specialisti si è offerta di incontrare i ragazzi per offrire loro un supporto psicologico a seguito della tragedia occorsa il 15 giugno scorso e che ha lasciato la nostra comunità (e non solo) nel più completo sgomento.
Di seguito riportiamo testualmente un comunicato rilasciato dai suddetti psicologi e, ringraziandoli per il prezioso contributo prestato, auspichiamo in una futura collaborazione per questa come per eventuali altre situazioni problematiche.
“L’amministrazione comunale, accogliendo l’offerta dell’associazione SINAPSI, ha fatto sì che ragazze e ragazzi dai 10 ai 13 anni, profondamente colpiti dal drammatico incidente che è costato la vita ai due loro coetanei Giusy e Giovanni insieme alla loro mamma Caterina, incontrassero le psicoterapeute esperte in psico-traumatologia.
Sono state due giornate dedicate all’elaborazione della dolorosa perdita che ha sconvolto tutta la comunità Natilese. Il sindaco Giuseppe Pipicella e la consigliera Maria Currà ci hanno tenuto particolarmente a fornire ai giovanissimi un supporto psicologico che li aiutasse a superare l’impatto destabilizzante dell’evento luttuoso. Le psicologhe si sono dedicate ai ragazzi con tutta la delicatezza e la competenza del caso, hanno valutato la presenza di sintomi post traumatici e fornito loro spiegazioni in merito, affinché potessero comprendere che si tratta di reazioni normali quando accadono eventi gravi e imprevedibili. Li hanno poi guidati, attraverso alcune metodiche proprie dell’EMDR, a ristabilire la condizione di sicurezza personale ed a mettere ordine ed integrare la tempesta di emozioni e pensieri che occupava da giorni la loro mente.
Il dottor Giuseppe Lombardo, psicologo psicoterapeuta e presidente di SINAPSI, esprime grande apprezzamento per la sollecitudine dimostrata dall’amministrazione e per la coesione della comunità di Natile, che al fine di facilitare un ritorno alla normalità per i cittadini ed in particolare i ragazzi, nel mese di agosto porrà in essere una serie di sane attività socializzanti ed aggreganti di indubbia utilità per superare il diffuso malessere registrato nella popolazione minorile, sconfiggere la solitudine e promuovere inclusione, quali, appunto, uno spettacolino realizzato dai ragazzi stessi, un momento di animazione per i più piccoli e una serata all’insegna del canto e del ballo tradizionale. Un esempio di comunità educante che mette al centro la salute fisica e mentale dei propri cittadini più piccoli”.