Anni intensi, scanditi da un unico filo conduttore: l’amore per il territorio reggino, sentimento che si è tradotto con un impegno costante, al servizio della comunità.
Queste parole rappresentano l’anima dell’Arma dei Carabinieri di Reggio Calabria e, in maniera simbolica, sono il leitmotiv del loro Comandante che, al termine di un triennio, si appresta a salutare la provincia sullo stretto.
Un periodo segnato dalla volontà di valorizzare fortemente le espressioni del territorio: dalla tenuta a battesimo del Gruppo di Gioia Tauro, un presidio avanzato di contrasto alle forme più pervicaci di criminalità, fino all’istituzione del Posto Carabinieri di Polsi, a sostenere con la vigilanza del Santuario, in maniera non meramente formale, il solo significato cui può esser dato al santuario: un simbolo di pietà mariana.
Un tempo in cui ancor più forte è stata la vicinanza ad ogni cittadino, soprattutto in questi ultimi mesi: testimonianza ne è l’impegno in ogni angolo della provincia per non lasciare nessuno indietro durante l’emergenza epidemica, rendendo ancora più vivo e tangibile il rapporto tra l’Arma e questa terra.
Anni naturalmente nei quali i Carabinieri di Reggio Calabria hanno proseguito nell’azione di contrasto ad ogni forma criminale, partendo dalla illegalità diffusa e concentrandosi sulla repressione delle manifestazioni mafiose in ogni forma.
Perseveranza investigativa, che va ben oltre i numeri, comunque imponenti, di oltre 2000 provvedimenti restrittivi, in gran parte protesi a disarticolare le articolazioni della ‘ndrangheta sul territorio e a intercettarne i patrimoni illeciti.
Nel segno di questa tenacia questo triennio si chiude in maniera simbolica con l’operazione SBARRE, quando invece l’episodio criminale dalla quale si dipanano le investigazioni, un sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di due minori avvenuto nel settembre 2017, ne aveva segnato invece l’inizio.
Tutto questo all’interno di una formidabile compagine che rappresenta le Istituzioni e lo Stato: un sentito grazie per la comunanza di intenti e per il clima di assoluta collaborazione a Sua Eccellenza il Prefetto, al Questore e ai colleghi delle altre Forze di Polizia e del soccorso pubblico. Stessi sentimenti che hanno animato il rapporto con l’Autorità Giudiziaria, ove la dipendenza funzionale è stata interpretata, nel rispetto reciproco dei ruoli, come collaborazione costante per la ricerca della verità e la realizzazione di una sempre più penetrante azione di contrasto.
Un Comandante non è nulla senza i propri uomini: grazie agli oltre 1500 Carabinieri di Reggio Calabria che, nei 90 presidi sul territorio, presidiano la sicurezza pubblica, con ineguagliabile spirito di abnegazione, cementati da una impareggiabile saldezza d’animo.
Con sentimenti di assoluta riconoscenza alla provincia reggina, ai suoi cittadini, il Colonnello Battaglia si appresta a cedere il Comando, nella consapevolezza che nuovi traguardi saranno raggiunti ogni giorno, per il bene della comunità, animati dallo stesso spirito di servizio e nel segno di una continuità istituzionale che rappresenta – da oltre duecento anni – il comune denominatore dell’Arma.
Un periodo segnato dalla volontà di valorizzare fortemente le espressioni del territorio: dalla tenuta a battesimo del Gruppo di Gioia Tauro, un presidio avanzato di contrasto alle forme più pervicaci di criminalità, fino all’istituzione del Posto Carabinieri di Polsi, a sostenere con la vigilanza del Santuario, in maniera non meramente formale, il solo significato cui può esser dato al santuario: un simbolo di pietà mariana.
Un tempo in cui ancor più forte è stata la vicinanza ad ogni cittadino, soprattutto in questi ultimi mesi: testimonianza ne è l’impegno in ogni angolo della provincia per non lasciare nessuno indietro durante l’emergenza epidemica, rendendo ancora più vivo e tangibile il rapporto tra l’Arma e questa terra.
Anni naturalmente nei quali i Carabinieri di Reggio Calabria hanno proseguito nell’azione di contrasto ad ogni forma criminale, partendo dalla illegalità diffusa e concentrandosi sulla repressione delle manifestazioni mafiose in ogni forma.
Perseveranza investigativa, che va ben oltre i numeri, comunque imponenti, di oltre 2000 provvedimenti restrittivi, in gran parte protesi a disarticolare le articolazioni della ‘ndrangheta sul territorio e a intercettarne i patrimoni illeciti.
Nel segno di questa tenacia questo triennio si chiude in maniera simbolica con l’operazione SBARRE, quando invece l’episodio criminale dalla quale si dipanano le investigazioni, un sequestro di persona a scopo di estorsione nei confronti di due minori avvenuto nel settembre 2017, ne aveva segnato invece l’inizio.
Tutto questo all’interno di una formidabile compagine che rappresenta le Istituzioni e lo Stato: un sentito grazie per la comunanza di intenti e per il clima di assoluta collaborazione a Sua Eccellenza il Prefetto, al Questore e ai colleghi delle altre Forze di Polizia e del soccorso pubblico. Stessi sentimenti che hanno animato il rapporto con l’Autorità Giudiziaria, ove la dipendenza funzionale è stata interpretata, nel rispetto reciproco dei ruoli, come collaborazione costante per la ricerca della verità e la realizzazione di una sempre più penetrante azione di contrasto.
Un Comandante non è nulla senza i propri uomini: grazie agli oltre 1500 Carabinieri di Reggio Calabria che, nei 90 presidi sul territorio, presidiano la sicurezza pubblica, con ineguagliabile spirito di abnegazione, cementati da una impareggiabile saldezza d’animo.
Con sentimenti di assoluta riconoscenza alla provincia reggina, ai suoi cittadini, il Colonnello Battaglia si appresta a cedere il Comando, nella consapevolezza che nuovi traguardi saranno raggiunti ogni giorno, per il bene della comunità, animati dallo stesso spirito di servizio e nel segno di una continuità istituzionale che rappresenta – da oltre duecento anni – il comune denominatore dell’Arma.
Reggiotv.it