Nei giorni scorsi sono giunti presso il porto di Crotone, a bordo di un pattugliatore della Guardia di Finanza, 45 migranti di nazionalità iraniana, irachena e siriana che avevano tentato di fare ingresso in Italia attraverso una barca a vela intercettata e seguita sin da quando era ad oltre 100 miglia dalle coste calabresi. L’attività aeronavale è stata svolta dai mezzi del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia in stretto coordinamento con quelli impegnati nella missione “THEMIS 2018” sotto l’egida dell’Agenzia Europea Frontex.
La mirata attività è scaturita dall’avvistamento a circa 120 miglia nautiche a ovest di Capo Spartivento (RC), da parte del velivolo della Royal Air Force danese e coordinato dall’International Coordination Centre di Pratica di Mare (ente di coordinamento nazionale del dispositivo Frontex antimmigrazione), di una barca a vela che per caratteristiche, modalità di navigazione e rotta lasciava intuire la dedizione ad attività illecite.
I finanzieri, una volta saliti a bordo, constatavano che l’imbarcazione, proveniente dalla Turchia battente bandiera americana e denominata “NIMBUS”, nascondeva sottocoperta, in condizioni disumane, un elevato numero di migranti. Da un primo approfondimento, emergeva che, oltre ai tre presunti scafisti, erano presenti 45 migranti irregolari di cui 9 donne e 9 bambini.
I migranti e i presunti scafisti venivano trasferiti in sicurezza a bordo delle unità della Guardia di Finanza e trasportati nel porto pitagorico ove era già operativo il dispositivo di identificazione e accoglienza, coordinato dalla Prefettura di Crotone.
All’esito delle articolate indagini di Polizia Giudiziaria, eseguite dai finanzieri di Crotone e Taranto e dagli agenti della locale Squadra Mobile della Polizia di Stato, per approfondire le modalità e le dinamiche dell’illecita attività posta in essere, i tre soggetti di nazionalità ucraina presenti a bordo, venivano fermati e messi a disposizione della Procura della Repubblica di Crotone per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
La lotta ai traffici illeciti perpetrati via mare, condotta dalle componenti aeronavali della Guardia di Finanza, compreso il contrasto all’immigrazione illegale, mira ad assicurare criminali senza scrupoli alla Giustizia e a disarticolare l’organizzazione criminale alla sua base che, con tale sistematico modus operandi, persegue illeciti guadagni e, molto più, perpetra azioni di grave danno alla collettività alla salvaguardia della vita umana in mare.