Oggi si terrà il primo sciopero della storia d’Italia dei piloti di canadair, gli aerei anti-incendio di proprietà e sotto la gestione operativa dei vigili del fuoco ma appaltati a varie aziende. Lo sciopero è stato indetto dalla Fit-Cisl per oggi dalle 10 alle 14 per i circa 100 piloti dell’azienda Babcock, che da tre anni attendono il rinnovo del contratto di lavoro aziendale. Ovviamente in caso di incendi i piloti non faranno mancare la loro presenza e il loro servizio.
Spiega la Fit-Cisl: “Nonostante l’azienda abbia fatto di tutto per far fallire lo sciopero, convinta che i piloti di un servizio essenziale per la sicurezza del Paese non avessero il diritto di protestare, ieri, dopo specifica richiesta dell’azienda, è arrivato l’ok della Commissione di garanzia per gli scioperi, a conferma della legittimità e della correttezza della protesta dei piloti di Babcock. Non rinnovare il contratto, infatti, è un danno ai lavoratori non solo di natura economica, ma anche relativamente alle tutele perché la parte normativa non è aggiornata in base alle ultime leggi varate in materia di lavoro”.
Fit-Cisl precisa che, sempre nel rispetto della normativa vigente, avrebbe potuto indire uno sciopero di otto ore, ma solo per senso di responsabilità lo ha proclamato per una durata di quattro ore e aggiunge: “Chiediamo a Babcock di cambiare radicalmente atteggiamento, visto che finora le relazioni sindacali con questa azienda sono state pessime. Questo sciopero è un monito: ci si sieda al tavolo di rinnovo del contratto aziendale e si concluda il percorso negoziale in tempi rapidissimi, altrimenti si rischia di inasprire il conflitto. Anche perché, siccome Babcock opera in appalto, il cui valore economico è già predefinito e tiene conto anche delle evoluzioni economiche previste per i rinnovi contrattuali, non è sottoposta alle fluttuazioni e alle crisi del mercato, quindi non ha alcun motivo che giustifichi un ritardo nel rinnovo del contratto aziendale.
È opportuno ricordare quanto i canadair in particolare e tutti i voli di soccorso in generale svolgano un servizio preziosissimo per un paese annualmente devastato da incendi e da calamità naturali come il nostro, ma non solo: sono dedicati anche a interventi in tutta Europa in caso di necessità. come Fit-Cisl chiediamo anche che si inizi a costruire un contratto di settore da applicare a tutte le aziende che lavorano in questo ambito: non si può chiedere ai piloti di canadair di rischiare la vita, domando incendi in scenari sempre diversi per morfologia e complessità del territorio e per rischi e imprevisti vari, per poi voltar loro le spalle quando si tratta di salari e tutele comuni. Auspichiamo anche un intervento del Ministero dell’Interno, a cui i canadair rispondono così come i vigili del fuoco, per porre fine al far west contrattuale in un settore così strategico e delicato”.
Fit-Cisl precisa che, sempre nel rispetto della normativa vigente, avrebbe potuto indire uno sciopero di otto ore, ma solo per senso di responsabilità lo ha proclamato per una durata di quattro ore e aggiunge: “Chiediamo a Babcock di cambiare radicalmente atteggiamento, visto che finora le relazioni sindacali con questa azienda sono state pessime. Questo sciopero è un monito: ci si sieda al tavolo di rinnovo del contratto aziendale e si concluda il percorso negoziale in tempi rapidissimi, altrimenti si rischia di inasprire il conflitto. Anche perché, siccome Babcock opera in appalto, il cui valore economico è già predefinito e tiene conto anche delle evoluzioni economiche previste per i rinnovi contrattuali, non è sottoposta alle fluttuazioni e alle crisi del mercato, quindi non ha alcun motivo che giustifichi un ritardo nel rinnovo del contratto aziendale.
È opportuno ricordare quanto i canadair in particolare e tutti i voli di soccorso in generale svolgano un servizio preziosissimo per un paese annualmente devastato da incendi e da calamità naturali come il nostro, ma non solo: sono dedicati anche a interventi in tutta Europa in caso di necessità. come Fit-Cisl chiediamo anche che si inizi a costruire un contratto di settore da applicare a tutte le aziende che lavorano in questo ambito: non si può chiedere ai piloti di canadair di rischiare la vita, domando incendi in scenari sempre diversi per morfologia e complessità del territorio e per rischi e imprevisti vari, per poi voltar loro le spalle quando si tratta di salari e tutele comuni. Auspichiamo anche un intervento del Ministero dell’Interno, a cui i canadair rispondono così come i vigili del fuoco, per porre fine al far west contrattuale in un settore così strategico e delicato”.