Il “Crimine di Siderno” e una rete – un “blockchain” – che porta alla provincia di Reggio Calabria. Nell’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia un ampio capitolo è dedicato alle ramificazioni della ‘ndrangheta nel Canada, teatro negli ultimi anni tra l’altro di una sanguinosa faida che ha visto contrapposti clan di origine calabrese e siciliano. Un’espansione irresistibile, quella della ‘ndrangheta in particolare le ricchissimo Ontario, legata comunque indissolubilmente alla “casa madre” che è nel cuore della Locride, il “locale” di Siderno.
Secondo la Direzione investigativa antimafia, come riporta il corrieredellacalabria.it, «la criminalità organizzata italiana si è progressivamente radicata anche in Canada, in particolare nelle zone di Montreal (Cosa Nostra), Toronto e Thunder Bay (‘ndrangheta), ove ha assunto posizioni di rilievo nel mercato illegale degli stupefacenti, nelle estorsioni, nell’usura, nel gioco d’azzardo, nel riciclaggio dei proventi illeciti e nell’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici. In particolare – spiegano gli investigatori della dia nell’ultima relazione al Parlamento – i clan ‘ndranghetisti hanno riproposto in territorio canadese una struttura gerarchico-mafiosa stabilendo contatti diretti con i maggiori produttori di droga diventando leader nel traffico internazionale di stupefacenti, grazie alla ramificata presenza di affiliati in tutto il mondo. A Toronto, come aveva messo in luce l’operazione “Canadian ‘ndrangheta Connection2” del 2019, operano strutture a carattere intermedio con funzioni di coordinamento e supervisione, quali la “commissione” o “camera di controllo”, istituita ed operante nell’ambito del Crimine di Siderno, come articolazione intermedia di ‘ndrangheta distaccata dal mandamento ionico reggino nella macro area ruotante attorno alla Regione dell’Ontario in Canada, ma indissolubilmente legata, in una sorta di “blockchain criminale”, alla provincia di Reggio Calabria».
Nel corso dell’inchiesta “Canadian ‘ndrangheta Connection2” secondo la Dia «si è avuto modo di cogliere come la ‘ndrangheta sidernese, che da moltissimi anni è insediata in Canada, abbia bisogno di ricorrere a strutture di comando sovranazionale al fine di governare al meglio assetti complessi in ambiti territoriali molto distanti dalla casa madre. Dai colloqui captati è stato, poi, possibile ricostruire la composizione del “Crimine di Siderno” – da intendersi quale massima espressione della ‘ndrangheta operante in Canada. Tali risultanze permettono di accertare che l’articolazione territoriale operante in Canada, riferibile come detto al locale di Siderno, è attualmente governata da un organismo (“il Crimine di Siderno”) composto da una pluralità di soggetti che, allo scopo di preservare la propria operatività rispetto alle problematiche connesse con la forte pressione investigativa operata nei confronti della ‘ndrangheta in territorio italiano, è abilitato a riunirsi ed assumere decisioni anche in territorio estero. La presenza e l’operatività della ‘ndrangheta in Canada è confermata anche – ricorda infine la Dia – da una innovativa sentenza emessa nel 2019 dalla Corte Superiore di Giustizia dell’Ontario, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Project Ophenix”, condotta dalla Combined Forces Special Enforcement Unit (Csfeu) di Toronto, con la quale, appunto, la ‘ndrangheta è stata riconosciuta, per la prima volta, come un’organizzazione criminale pienamente operante in quel territorio.