Il pane, si sa, accompagna da secoli il cammino dell’umanità divenendo, di fatto, l’elemento essenziale della tavola e assumendo, di conseguenza, tutta una serie di valenze simboliche e religiose. Se nel corso dei secoli sono state diverse le tecniche di cottura (in otri di terracotta per gli Assiri, sotto la cenere per i Greci e su pietre arroventate per gli Ebrei), oggi il prezioso alimento abbraccia le più rinomate conoscenze culinarie, dando vita a sapori di estrema ricercatezza, capaci di fondere tradizione e innovazione, passato e presente, arte e professionalità.

Proprio questo connubio ha caratterizzato il primo corso di panificazione da ristorante tenutosi, lo scorso 28 gennaio, presso l’hotel Baia dell’Est. Sullo sfondo della spiaggia di Caminia (Cz) e dei riflessi dello Jonio, il maestro Pascal Barbato ha svelato segreti e tendenze per la produzione del pane ad un gruppo di partecipanti (professionisti e non) entusiasti ed interessati.
L’evento, organizzato dall’Associazione Professionale Cuochi Italiani (Apci)-Calabria, si configura come il primo di una serie di appuntamenti formativi denominati #FormareFormandosi, la cui finalità è quella di strutturare, nei mesi venturi, una serie di incontri di carattere tecnico-pratico e, allo stesso tempo, socio-culturale, con appositi tavoli di discussione sulla nostra antica e gloriosa storia culinaria.
Alla curiosità di un corsista, circa i motivi che hanno spinto a scegliere come primo tema del raduno proprio la panificazione, ha risposto Francesco Pucci, presidente dell’Apci-Calabria, sottolineando che il pane «è il primo food che viene portato sulla tavola del nostro commensale, il primo gesto d’amore e (a prescindere dal proprio credo) il gesto di Cristo che spezzò il pane e lo offrì».
Al termine dell’appuntamento inaugurale dell’Apci-Calabria day, si è tenuta una cena di degustazione dello storico Morzello, celebre piatto catanzarese. Al momento di convivialità hanno partecipato anche i membri della Congrega dei Tre Colli, custodi della tradizione di questa antica pietanza, ed esponenti dell’Accademia Italiana del Peperoncino, che sono stati chiamati a degustare tre morzelli, realizzati con tre peperoncini differenti, allo scopo di far emergere la centralità della piccante eccellenza tipicamente calabrese.
L’Apci-Calabria ha anche annunciato, in questa lieta circostanza, l’avvio del “Tour in MagnaGrecia”, una serie di appuntamenti itineranti volti a realizzare menù carichi di storia e presente e a valorizzare i prodotti locali in un contesto di partnership con l’Accademia del Bergamotto, il Consorzio della Cipolla di Tropea, l’Accademia Italiana del Peperoncino e il Consorzio della Patata della Sila.
Insomma, il rilancio del territorio passa anche attraverso il gusto e la cucina, con il contributo di professionisti dei fornelli, della grafica di GrafixTatto, dell’intrattenimento musicale di Francesco Saxmen e di Massimo Stirparo, proprietario della accogliente struttura che ha ospitato l’evento.
Scriveva, anni addietro, Enzo Bianchi: «[…] mangiare significa conservare e incrementare la vita, preparare da mangiare per un altro significa testimoniargli il nostro desiderio che egli viva». Mai come oggi, immersi nella frenesia e distratti dalla velocità, abbiamo bisogno della calma e della fraternità che solo il buon cibo reca con sé.

Mario Gaudio- www.sibarinet.it/