L’Italia si è risvegliata con un mix di rabbia e delusione per quanto accaduto a Palermo: Italia eliminata dalla Macedonia del Nord e, per la seconda volta consecutiva, niente fase finale del Mondiale per la Nazionale. Già iniziata la discussione su quali siano stati gli errori che hanno portato all’incredibile disfatta degli Azzurri.
Giustamente osannato dopo aver vinto, la scorsa estate, gli Europei, Roberto Mancini è diventato ora il colpevole numero uno dell’eliminazione dalla corsa al Mondiale. In tanti chiedono le sue immediate dimissioni, così da iniziare un nuovo ciclo con un allenatore diverso alla guida degli Azzurri. Già stanno circolando i nomi dei possibili sostituti.
Nonostante la ferma volontà di Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, di trattenere Roberto Mancini, è chiaro che l’aver fallito l’accesso al Mondiale non può passare sottotraccia. All’attuale CT viene rimproverato di non aver saputo ritrovare il meraviglioso gioco offerto durante la fase finale di Euro 2020 e di aver dato troppa fiducia a coloro che hanno regalato all’Italia il titolo europeo, non dando troppo spazio a volti nuovi desiderosi di mettersi in mostra. La “troppa riconoscenza” è uno dei capi d’accusa.
“Penserò per tutta la vita ai due rigori sbagliati“, ha confidato nel post match di Italia-Macedonia del Nord. In effetti, i due penalty falliti da Jorginho contro la Svizzera sono il vero motivo (non l’unico ma il principale) per cui la Nazionale si è ritrovata invischiata nella roulette russa dei play-off. Due errori che hanno costretto Roberto Mancini a rivedere i suoi piani, ormai già proiettati al Mondiale: “Non so neanche perchè siamo qui“, il commento laconico del CT.
Dopo aver vinto Euro 2020, l’Italia ha disputato buone partite durante il girone di qualificazione al Mondiale, riuscendo anche a dominare sul livello del gioco in più occasioni ma, con il passare delle partite, la brillantezza è venuta meno e gli episodi (vedi i due rigori sbagliati dal centrocampista italo/brasiliano) hanno fatto la differenza in negativo.
C’è infine la questione legata al poco aiuto avuto dalla Serie A. La richiesta della FIGC di interrompere il campionato per dare modo a Roberto Mancini di preparare al meglio i play-off non è stata ascoltata dalla Serie A che è andata dritta per la sua strada. Risultato: poco tempo per allenarsi insieme per gli Azzurri, tra l’altro con tanti elementi non al meglio della condizione fisica a rendere il tutto ancor più complicato.
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, non ha fatto giri di parole, puntando il dito sulle problematiche esistenti tra Nazionale e club: “Ci sono interessi imprenditoriali legati alla gestione dei club, legittimi, è chiaro che sulla Nazionale c’è sempre grande resistenza da parte dei club. La Nazionale è vista più come un fastidio, che come momento di unione di un intero Paese”.
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