SIDERNO- Sta terminando. Il tour de force è agli sgoccioli, ma non è ancora finito. E allora bisogna stringere i denti. Domenica in casa contro il Sambiase, per il Siderno, si chiuderà un periodo ricco di impegni. Fra campionato, coppa e recuperi il team del tecnico Laface giocherà la 7° gara in 22 giorni. Un vero e proprio tour de force, di alcune assenze fra infortuni e squalifiche. Non è stato facile, per il Siderno, scendere in campo praticamente ogni tre, quattro giorni, con gli stessi calciatori, senza poter permettere ad alcuno di tirare il fiato. I risultati dicono di due pareggi e altrettanti ko negli ultimi 4 confronti. Risultati negativi da attribuire non solo alla stanchezza, ma anche agli errori individuali, alla sfortuna ed a qualche episodio particolare. Ma quella qualificazione ai rigori contro il Locri, nel derby di coppa, può rappresentare il punto di svolta. Per averne certezza occorre battere il Sambiase domenica e non sarà facile.

De Leo e soci stanno mostrando carattere e caparbietà. Devono migliorare dal punto di vista della gestione della sfera e devono trovare il modo di mettere in condizione anche Savasta di poter colpire. In più occorre un maggiore equilibrio in campo, perché in sei gare contro avversari di uguale valore, fra campionato e coppa, solo nel derby di andata la porta jonica è rimasta imbattuta.

Contro il Locri, mercoledì, la squadra ha chiuso in dieci, ma ha dato fondo alle ultime energie rimaste ed ha pure sfiorato il pareggio, segno che il gruppo c’è e ci crede. In più non poteva essere migliore il debutto il Francesco Macrì, decisivo con due parate dagli undici metri nella gara che ha regalato alla formazione di Laface il passaggio ai quarti di finale, con la ghiotta prospettiva di sognare il salto in semifinale.

(fonte Quotidiano del Sud)

LOCRI- Le risposte ci sono e sono state quasi tutti confortanti. Il Locri che già in casa del Sambiase aveva lasciato qualcosa di buono, contro il Siderno in coppa si è fatto apprezzare sul piano del gioco e della corsa, delle idee e della determinazione. Tutti segnali positivi, allora, per mister Francesco Ferraro, anche se ovviamente ci sono altri aspetti da migliorare, in particolare sul piano dell’intensità del gioco e anche della concretezza sotto porta, perché gli amaranto ancora non riescono ad essere incisivi in fase di realizzazione. Lo dimostrano i tre gol messi a segno tra campionato e coppa nelle sei gare che contano, ossia contro avversari di Eccellenza.

Ma ci sarà tempo per migliorare. La crescita sembra essere graduare e se arrivano i risultati, allora migliora l’autostima e quindi si può aspirare ad arrivare a quei livelli richiesti dal tecnico amaranto. Ferraro vuole la difesa alta e questo anche per mettere in fuorigioco gli avversari. Il tecnico si aspetta molto dagli esterni, chiamati a spingere ed a creare superiorità e poi bisogna trovare il modo per mettere Scillufo, in condizione di colpire, sfruttando le caratteristiche.

Quella con il Siderno, al di là dell’eliminazione, è stata una partita più che buona dal punto di vista del gioco e ottima sul piano del risultato, perché è una partita vinta. E poiché nel calcio, che ha sottolineato lo stesso Ferraro, si viene giudicati, a torto o a ragione, soltanto o soprattutto per i risultati, la prima vittoria stagionale che conta, per il Locri, può rappresentare un buon viatico per il futuro. Ma è chiaro che domenica a Corigliano si attendono altre risposte.

Intanto la nota di merito ascritta a squadra e tecnico va estesa pure al pubblico, che al solito sa fare la differenza e sa regalare calore e sostegno come pochi in Calabria.

(fonte Quotdiano del Sud)

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