Dopotutto i Cosmos non spariscono più, come annunciato solo qualche settimana fa. A fine anno c’era stato l’allarme rosso: la più illustre società calcistica Usa aveva smesso di pagare gli stipendi, liquidato dipendenti e calciatori e sospeso l’attività. Non era un fallimento vero e proprio, la franchigia riponeva semplicemente maglie e trofei in cantina in attesa di momenti migliori. Quei momenti non si sono fatti attendere troppo a lungo.
ITALIAN POWER — Ora c’è il nome del salvatore: Rocco Commisso, un italiano emigrato negli Usa dalla Calabria , precisamente da Marina di Gioiosa (Rc) nel 1962 ad appena 12 anni. Un signore che possiede il 100 per cento di MediaCom, quinto colosso delle tv via cavo negli Usa, con un fatturato di 1.7 miliardi di dollari nel 2015. Commisso, che va fiero delle sue origini italiane, spiega che la sua infanzia a Marina Gioiosa gli ha permesso di imparare a suonare la fisarmonica e a giocare a calcio: “Sempre con il pallone fra i piedi sulle spiagge del mio paese. Grazie alla musica ho avuto accesso a un buon liceo nel Bronx e con il calcio mi sono potuto permettere di studiare alla Columbia University”. Ma non solo, Rocco, che spesso ama parlare in terza persona, racconta della sua inossidabile fede juventina: “Ho amato Sivori, Boniperti, Charles e Stacchini e da allora i bianconeri sono la mia fede. Anzi, faccio della lealtà il mio mantra in azienda. Non sapete quanto abbia ammirato Buffon e Del Piero per la decisione di non abbandonare la squadra e seguirla in B”. Dice che anche per lealtà alla sua Juve nel 2010 preferì non entrare nella cordata di Di Benedetto che avrebbe acquistato la Roma: “Via via ricevo proposte dal calcio italiano, ma pure dal quello inglese e svizzero. Potrei farle un lungo elenco, ma non ci sono mai state le condizioni ideali. La prego, non mi faccia dire che aspetto un’offerta, perché assolutamente non è così. Ma se in futuro si presentassero situazioni e circostanze giuste, perché no”.
CHINAGLIA — Ma ora il suo calcio si chiama Cosmos: “Ho acquistato il brand più celebre di tutti gli Usa. Sono stato co-capitano della Columbia University (che gli ha intitolato lo stadio) ed è venuto il momento di dare qualcosa in cambio al pallone”. Spiega: “Sono cresciuto qui negli Usa guardando giocare i Cosmos. Perché sono italiano, Chinaglia era il mio idolo, ma l’uomo che fece la differenza fu ovviamente Pelé. Sono il salvatore? Diciamo che se Rocco non avesse comprato la società, probabilmente non si sarebbe salvata neppure la Nasl”. Cioè la Lega, anch’essa sull’orlo del crollo, che i Cosmos, con in panchina Giovanni Savarese (italo-venezuelano, da giocatore anche con Viterbese e Torres), ha conquistato due volte negli ultimi tre anni (incluso questa stagione). Solo un paio di settimane fa Savarese non era certo neppure del suo futuro, ora è riconfermassimo e dovrà rimboccarsi le maniche per ricostruire da zero la rosa. “Vincere la prima partita non sarà una priorità. Ma quando Rocco si mette in testa una cosa, vuole avere successo”, promette Commisso. Vent’anni fa quando perse il lavoro di direttore finanziario di Cablevision Industries, si fece venire in mente un’idea meravigliosa: oggi è uno degli uomini più ricchi d’America.