Probabilmente il riferimento è al fatto che tre anni fa, quando ancora giocava nel Foggia, Iemmello fu oggetto di attentati intimidatori, insieme ad altri dirigenti e giocatori della squadra pugliese.
“Per me è il fallimento dei valori che il calcio e lo sport devono trasmettere. Mia figlia ieri guardava il papà giocare e ha dovuto assistere a uno spettacolo che ha tutto tranne che sport. Poi ci chiediamo perché il calcio in Gran Bretagna è più sicuro, perché è impensabile quello che è successo ieri, minacce di morte e tagli di gola mimati in diretta tv”.
Intanto da Foggia una presa di posizione arriva. Per bocca del Presidente Nicola Canonico: “Chiedo scusa ai tifosi foggiani per la brutta gara. Ma chiedo scusa, anche, a tutti i tifosi italiani per ciò che è accaduto in campo. Sono indignato, prendo le distanze”.
Parole più nette da parte della Lega Pro che “condanna con fermezza il vile atto di violenza da lui subito ad opera di alcuni delinquenti presenti allo stadio e che nulla hanno a che vedere con i veri tifosi. La Lega Pro esprime la totale solidarietà ed il pieno sostegno a Iemmello ed alla società giallorossa. Queste sono vicende che non si conciliano con lo sport e con i principi che animano la Serie C e che al contrario arrecano un gravissimo danno all’immagine di tutto il calcio. La Lega Pro, nel pieno rispetto del lavoro delle forze dell’ordine, auspica – si legge infine – che le autorità competenti facciano immediata luce su questo riprovevole evento di violenza inaudita e sollecita i più fermi provvedimenti nei confronti dei colpevoli”.
Pronta la reazione anche dell’Associazione italiana calciatori, ovvero il sindacato dei giocatori, che parla di “vergognosa aggressione” e di “vera e propria caccia all’uomo”. Per questo la “totale solidarietà al calciatore e ai componenti della squadra calabrese” e l’auspicio “che le autorità competenti facciano luce sulle circostanze che hanno determinato tale evento, inqualificabile ed inaudito”.
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