La Calabria verso nuove elezioni regionali. Dopo la scomparsa del presidente della Regione, Jole Santelli, morta per un malore nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, con i primi atti firmati dal vicepresidente della Giunta in qualità di presidente facente funzioni, Nino Spirlì, è di fatto già partito l’iter per il ritorno alle urne, iter che come primo “step” prevede lo scioglimento del Consiglio regionale. La procedura che nei prossimi giorni inizierà a snodarsi deriva dal combinato disposto delle varie normative vigenti, peraltro non sempre perfettamente allineate. Il punto di partenza è quello fissato dall’articolo 33 dello Statuto della Regione Calabria, che fa riferimento all’articolo 126, comma 3, della Costituzione: “Si procede a nuove elezioni del Consiglio e del presidente della Giunta regionale in caso di rimozione, impedimento permanente, morte, incompatibilità sopravvenuta e dimissioni volontarie del presidente”, specifica lo Statuto regionale.

Nell’immediato, nei prossimi giorni si attiverà, anche ufficialmente, il meccanismo delineato dall’articolo 60, comma 2, del Regolamento del Consiglio regionale, per il quale “il Consiglio regionale con apposita delibera accerta ovvero prende atto dei casi di incompatibilità sopravvenuta, rimozione, impedimento permanente o morte del presidente della Giunta. A tal fine il Consiglio è convocato dal presidente entro dieci giorni dall’acquisizione della notizia e al termine della votazione, ove il Consiglio abbia assunto la deliberazione suddetta, il presidente congeda definitivamente i consiglieri”. In queste ore, peraltro, molti analisti politici hanno ricordato un aspetto che potrebbe avere un effetto sull’intero procedimento: la Regione Calabria è sotto diffida governativa perché deve adeguare la propria legge elettorale alle disposizioni sulla parità di genere e sulla doppia preferenza uomo-donna, e questo potrebbe rendere necessario un passaggio nell’Assemblea, ma secondo una interpretazione molto accreditata la questione potrebbe essere superata sulla scorta di quanto già avvenuto per la Regione Puglia, con il governo che per via legislativa si sostituisce alla Regione Calabria procedendo con l’aggiunta della preferenza di genere e consentendo quindi alla Calabria di allinearsi al resto d’Italia. Con riferimento alle prossime elezioni regionali, che devono tenersi entro 60 giorni, la procedura prevede che la data sia fissata con decreto dal vicepresidente, sentito il presidente del Consiglio regionale e d’intesa con il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, ferme restando le consuete interlocuzioni con il livello governativo nazionale: in linea teorica, le prossime regionali calabresi potrebbero tenersi tra il 13 e il 20 dicembre, ma, alla luce delle problematiche legate alla perdurante emergenza Covid 19 e di una tempistica comunque subordinata a vari passaggi, è prevedibile che possano tenersi nel 2021, in un “range” che va da fine gennaio a marzo-aprile.

redazione@giornaledicalabria.it