Reggio Calabria. È record di adesioni alla petizione proposta dall’ex candidato alla Presidenza della Regione, Carlo Tansi contro la modifica della legge sul vitalizio, licenziata all’unanimità (sia da maggioranza che dall’opposizione) in tutta fretta e senza che inizialmente nessuno se ne accorgesse, nel corso dell’ultima seduta del consiglio regionale.
Nonostante le annunciate marce indietro, il dato politico è emerso in tutto il suo clamore: “la Calabria è gestita dal PUT, il Partito Unico della Torta” le parole di Carlo Tansi. Tuttavia, nonostante il successo della sua iniziativa, “la petizione online, propedeutica ad un referendum popolare per l’abolizione dell’assurda norma sul vitalizio”, i rappresentanti della massima assise calabrese, forse resisi conto della brutta figura fatta, i correggono il tiro e, dopo le pressioni giunte da più parte, miste all’indignazione popolare, hanno deciso di correggere il tiro. Come? Annunciando “l’abrogazione totale della proposta di legge 10/XI con la quale sono state apportate modifiche a due articoli della Legge Regionale 13/2019”. Legge Regionale 13/2019 (così sarebbe interpretata come un’anonima legge) che tradotto significa: modifica alla legge sul vitalizio.
Se la toppa è più grossa del buco, saranno i fatti a dirlo. Intanto è toccato al Presidente del Consiglio Domenico Tallini l’onere di annunciare la marcia indietro: “il Consiglio regionale della Calabria si riunirà in seduta straordinaria mercoledì 3 giugno con questo solo punto all’ordine del giorno. “C’è l’urgenza di chiarire così all’opinione pubblica che l’Assemblea in alcun modo intende favorire, perpetuare o addirittura ripristinare privilegi che sono stati già cancellati” le parole dello stesso presidente, affidate al comunicato stampa con il quale è stata annunciata la convocazione.
Il perché si vuol procedere ora all’abrogazione, sarebbe motivato dall’aver rilevato “l’esistenza di incongruenze nella proposta di legge 10/XI, nonché un non allineamento alle intese Conferenza Stato-Regioni e Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni italiane, e ritiene pertanto indispensabile che si proceda all’immediata abrogazione delle modifiche introdotte”.
“Non possono esserci ombre – sottolinea Tallini – sull’azione di un Consiglio regionale appena insediato e che già ha dimostrato di lavorare con impegno e senso di responsabilità in un momento così delicato per la vita del Paese e della Calabria. Errori di valutazione e probabilmente un’analisi superficiale del provvedimento in questione possono e debbono essere riconosciuti con onestà”.
Poi la promessa: “comprendo bene, in un momento così drammatico per le famiglie, la diffidenza dell’opinione pubblica, ma posso assicurare i cittadini calabresi che non c’è stata e non ci sarà nemmeno in futuro nessuna intenzione di reintrodurre ‘privilegi’ già cancellati e che l’errore di valutazione compiuto dall’Assemblea sarà responsabilmente sanato”.
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