L’ordinanza è stata firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base del monitoraggio settimanale che dice che la Calabria è all’11,8% di occupazione in terapia intensiva (contro la soglia del 10%) e al 16,8% in area medica (contro la soglia del 15%). L’incidenza a 7 giorni per il periodo 3-9 dicembre è 119,0 per 100mila abitanti, sopra la soglia di 50 che consente il tracciamento, ed è in crescita per la terza settimana.
“Calabria in ‘zona gialla’? Non ci demoralizziamo. Anzi, il cambio di colore è un incentivo per migliorare. Avanti nell’attrezzare nuovi posti letto Covid e nuovi posti in terapia intensiva e avanti con le vaccinazioni”.
E’ stato il commento di Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Ma il governatore, in una intervista al Foglio, aveva sottolineato che “il numero dei contagi non è altissimo. E’ il deficit strutturale che ci porta in zona gialla. Non è facile colmare i ritardi di 12 anni di commissariamento”. Spiegando poi che il problema delle terapie intensive non è quello degli spazi e delle attrezzature ma degli anestesisti e rianimatori che non ci sono perché, “a causa del commissariamento non abbiamo potuto procedere ad assunzioni a tempo indeterminato”.
Parole che hanno trovato conferma dalla sezione di controllo della Corte dei conti che nella relazione per il giudizio di parificazione del Rendiconto 2020 della Regione ha sottolineato come i finanziamenti ottenuti nel 2020 per l’emergenza Covid “sono stati di oltre 115 milioni di euro” ma che ben 77 milioni sono rimaste nelle casse delle Aziende. Tanto che le indicazioni ricevute dal ministero della di aumentare i 146 posti letto in terapia intensiva pre-pandemia di ulteriori 134 postazioni e 136 di semi-intensiva sono state disattese e sono stati attivati solo 4 posti in Terapia intensiva neonatale nell’ospedale spoke Cetraro-Paola.
Oggi i degenti in rianimazione sono saliti a 22 (+2) mentre sono calati di tre quelli in area medica (161). I nuovi contagi sono 360, 15 in meno rispetto a ieri, e 2 le vittime (1.519). Il tasso di positività è sceso così dall’8,39 al 4,92%, (ANSA).