Conservare e valorizzare immobili storici rurali, migliorare la qualità del paesaggio, dare nuova vita al patrimonio architettonico calabrese, rigenerare piccoli siti e luoghi di interesse pubblico: è questo l’obiettivo dell’assessorato regionale allo Sviluppo economico e agli Attrattori culturali guidato da Rosario Varì, che ha messo a punto un bando con una cospicua dotazione finanziaria – circa 33 milioni di euro finanziati dall’Unione europea con il Next Generation EU – in grado di restaurare l’identità del paesaggio rurale calabrese. L’avviso pubblico, che da oggi è in pre-informazione ed a breve verrà pubblicato, si inserisce perfettamente nell’ambito delle politiche comunitarie di sostegno ai processi di sviluppo locale.
“Restaurare l’identità del paesaggio rurale – spiega infatti l’assessore Varì – comporterà la restituzione e la fruizione di un patrimonio testimone della più dignitosa eredità che il passato contadino della Calabria ha da tramandare in un settore produttivo che ha costituito l’ossatura della nostra economia. Restaurare questo passato – evidenzia Varì – ci offre la possibilità di arricchirci e riappropriarci della ‘vita contadina’, producendo inoltre un duplice beneficio: dare nuovo impulso all’afflusso turistico ed alleviare l’impatto della crisi”. L’assessorato allo Sviluppo economico, dopo avere lavorato sulla linea A del bando per l’individuazione di Gerace come borgo sul quale investire 20 milioni di euro, con questa seconda iniziativa dimostra di essere estremamente attento a tutte le possibilità offerte dal PNRR “una occasione – afferma l’assessore – che la Calabria ha tutta l’intenzione di mettere a frutto in ogni ambito”.
Il bando, oltre a prevedere interventi di valorizzazione del patrimonio rurale, si pone anche come obiettivo quello di creare iniziative e attività legate ad una fruizione turistico-culturale sostenibile, legata alle tradizioni e alla cultura locale. Nello specifico, gli interventi potranno interessare immobili per i quali sia intervenuta la dichiarazione di interesse culturale, ovvero che abbiano più di 70 anni e siano censiti dagli strumenti regionale e comunali, e quindi: edifici rurali o destinati ad attività funzionali all’agricoltura; strutture e/o opere rurali; ed infine elementi della cultura, religiosità, tradizione locale. Il contributo è concesso fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’80%.
Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000 euro. Possono presentare domanda di finanziamento persone fisiche e soggetti privati profit e non profit, compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, enti del terzo settore e altre associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio culturale rurale. “Con questo bando – conclude l’assessore allo Sviluppo economico – la Regione vuole offrire ai calabresi gli strumenti giusti per mettere in vetrina un territorio straordinario, restituendo dignità a quel paesaggio rurale che è stato cruciale in passato e che vuole diventare una straordinaria occasione di crescita, anche economica, nel futuro”.