Riaperture delle scuole a macchia di leopardo in Calabria per la decisione di decine di sindaci di rinviare la ripresa di almeno una settimana a causa della diffusione del Covid. Tra i cinque capoluoghi di provincia, l’unico in cui gli istituti sono chiusi è Reggio Calabria, ma a Catanzaro numerose scuole sono state interessate dallo sciopero degli studenti delle superiori attuato per protestare contro la decisione del sindaco di non chiudere. Al liceo scientifico Fermi, alcune delle 70 classi sono rimaste vuote. “Io – ha detto la dirigente Teresa Agosto – non ho ben capito lo sciopero che senso ha. Teatri, ristoranti, cinema, quelli non sono luoghi di contagio? Comprendo il problema dei trasporti. Comprendo tutto e tutti, ma la Dad non la posso concedere. Sono un dirigente dello Stato e devo applicare le norme”.

 

La dirigente si pone un interrogativo rispetto agli assenti e lo rivolge alle famiglie: “Siamo sicuri che questi ragazzi la sera stanno a casa? Vengono evitate altre fonti di contagio? Noi personale scolastico siamo qui e assicuriamo il servizio”. In ogni caso, per le assenze non saranno presi provvedimenti. “Non me la sento – ha detto Agosto – anche perché andrebbe contro la potestà genitoriale. Ci dobbiamo calare in questo clima di paura. Quello che è successo alla Patari e all’Aldisio (due istituti vandalizzati nel corso della notte, ndr), per esempio, è gravissimo e dà il polso della situazione fuori controllo, dovuta ad una pressione psicologica eccessiva che non tutti sappiamo gestire”. Il timore degli insegnanti, tuttavia, è reale. “Nelle classi – spiega una docente – ci sono alcuni assenti, però io mi sento come se fossi mandata al fronte e pronta al sacrificio, mio e dei miei familiari. Non è giusto. Abbiamo speso milioni per i banchi con le rotelle, ora non è possibile fare prevenzione per garantirci tamponi che ci tutelino?”.

 

A Cosenza non si registrano particolari disagi e l’80% circa degli studenti si è regolarmente presentato, così come il 90% dei docenti. Nessuna classe risulta in quarantena. Genitori di alunni delle superiori hanno fatto richiesta della Dad, soprattutto a causa dei trasporti, che non è stata accolta dai presidi per la direttiva ministeriale.

(ANSA)