Terremoto giudiziario a Reggio Calabria. Vacilla la giunta regionale di Gerardo Mario Oliverio (Pd). Gli uomini della Finanza stanno hanno notificato 8 provvedimenti cautelari (3 arresti domiciliari e 5 divieti di dimora). Gli indagati sono 27. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche l’attuale assessore ai Lavori pubblici della Regione, Antonino De Gaetano.

Già nel 2010 il suo nome deflagrò nel mondo politico calabrese perché il suo santino elettorale fu trovato nel covo del boss Giovanni Tegano. De Gaetano era finito al centro dell’attenzione anche quando l’ex ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta rifiutò di entrare nella giunta guidata dal governatore Oliverio proprio per la presenza dell’assessore oggi finito ai domiciliari, citato in un’informativa della Polizia di Stato nell’ambito di un’inchiesta su un presunto caso di voto di scambio alle regionali 2010, ma mai indagato. Nel rinunciare all’incarico Lanzetta spiegò: «Non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De Gaetano»

Peculato e falso sono le accuse formulate a vario titolo a carico di consiglieri regionali della Calabria in carica nella passata legislatura nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari. Nel corso dell’operazione, chiamata in codice «Erga Omnes», sono stati sequestrati anche beni per 2,5 milioni di euro. È coinvolto anche un senatore.

Le indagini, effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, avrebbero consentito di individuare discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei gruppi consiliari regionali negli anni 2010/2011/2012 e le presentazioni del rendiconto annuale. In alcuni casi sarebbe stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese per ottenere un doppio rimborso.

GUIDO RUOTOLO (LA STAMPA)

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