«Dopo tanti anni, decenni di parole sulla Statale 106, finalmente dei fatti perché i 3 miliardi che sono stati stanziati in legge di bilancio e che si prevedeva di spendere in 15 anni Anas ci dice che saranno spesi in 5 anni a partire dall’anno prossimo, quindi significa che avremo la realizzazione di una parte importante della Statale 106 entro il 2030, la conclusione dei lavori. C’è molto da fare ancora perché ci sono altri tratti da finanziare. Vorrei segnalare però che nei 20 anni precedenti sulla 106 era stato investito soltanto un miliardo». Così il presidente della Regione Roberto Occhiuto al termine dell’incontro in Cittadella con i sindacati sulla Statale 106.
«In due anni – ha aggiunto Occhiuto – siamo riusciti a trovare tre miliardi per consentire ad Anas – che fa la strada, perché la strada non la fa la Regione – di realizzare questa strada al fine di evitare che si continui a chiamare strada della morte. Ci sarà un impatto occupazionale che Anas quantifica in 1.000-1.500 unità, ma la cosa più importante è che si creerà una via di collegamento civile a quattro corsie nella parte ionica della Calabria. Per troppo tempo è stata inutilmente attesa. Ci sono buone novità anche sulla A2 perché ora la discussione sta cominciando sulla A2, anche lì è previsto un intervento in variante per permettere di risolvere i problemi che oggi sono determinati dal tratto fra Cosenza e Altilia». Secondo Occhiuto, con riferimento alla tempistica indicata da Anas a giudicare dai tempi ai lavori pubblici in Italia la tempistica non è troppo. Vorrei segnalare che Anas ha detto che tutto questo lavoro di progettazione legato ai bandi per la Statale 106 è stato un lavoro fatto nel 2022, quindi significa che questo governo regionale ha saputo svolgere una funzione di stimolo nei confronti di Anas, una funzione che mai alcun governo regionale aveva svolto prima».
«Credo – ha quindi sostenuto Occhiuto – che la Regione negli ultimi due anni abbia abituato i calabresi a vedere che è una Regione abituata ad assumersi tutte le responsabilità, anche quelle che sarebbero attribuite ad altri livelli di governo. Utilizzando una norma del decreto semplificazione abbiamo chiesto ad Anas di chiedere al ministero dell’Ambiente di far concedere la valutazione di impatto ambientale, la Via, alla Regione per poter essere più veloci nella redazione della via. Anche questo è per evitare lungaggini, per evitare ritardi mettendoci la faccia direttamente anche quando probabilmente altri avrebbero scelto in passato di dire che si aspettava che il governo facesse il suo dovere».