La foca monaca torna nelle acque dell’Area Marina Protetta Capo Rizzuto, nel crotonese. L’avvistamento è stato fatto nella giornata di Pasqua da un cittadino nello specchio acqueo antistante il Castella Aragonese di Le Castella (zona B dell’AMP “Capo Rizzuto”).
In queste ore, la Provincia di Crotone, in qualità di ente gestore dell’AMP, sta facendo da raccordo e coordinamento raccogliendo le segnalazioni di eventuali avvistamenti.
La foca monaca, uno dei mammiferi più minacciati al mondo, è uno degli indicatori più sensibili della qualità dell’ambiente, e la sua presenza, il suo ritorno nelle acque dell’AMP ne confermerebbe l’eccellenza, oltre che l’attenzione dell’Ente gestore nei confronti di quello che è patrimonio dell’intero territorio, da proteggere e promuovere.
Il Presidente dell’Ente intermedio, Sergio Ferrari, unitamente al consigliere con delega all’Area Marina Protetta, Reffaele Gareri, hanno immediatamente attivato tutte le procedure a tutela dell’esemplare e a salvaguardia dell’ecosistema marino e a garanzia dell’AMP.
“Fondamentali sono le segnalazioni, ma estremamente importante è adottare comportamenti corretti in caso di avvistamento o di contatto con l’esemplare” viene precisato da Ferrari e Gareri che invitano gli operatori della pesca, le associazioni ambientaliste, le forze dell’ordine e la popolazione tutta a “porre attenzione durante la frequentazione nelle aree oggetto degli avvistamenti (Capo Colonna – Le Castella – Capo Cimiti), al fine di poter tutelare l’esemplare e diffondere sempre più i comportamenti rispettosi dell’ambiente marino, della Foca monaca e di tutte le altre specie. Solo così si riuscirà a salvaguardare quel patrimonio inestimabile che è la biodiversità dei nostri mari”.
IN CASO DI AVVISTAMENTO
In caso di avvistamento di una foca monaca è importante ridurre immediatamente ogni potenziale disturbo generato dalla vicinanza umana all’esemplare ed allertare immediatamente la Capitaneria di Porto al 1530 e/o l’Area Marina Protetta al 3496692976, segnalando l’evento e continuando ad osservare l’esemplare, annotandone il comportamento ed i dettagli fisici (ad es. colorazione della pelliccia,dimensioni, forma del corpo). Nel contempo sarebbe opportuno fotografare o filmare l’esemplare per poter ottenere informazioni importanti sulla tutela della specie protetta.
IN MARE
In caso di avvistamento in mare si raccomanda di spegnere subito i motori dell’imbarcazione, mantenere il silenzio, e aspettare che l’animale continui il proprio percorso senza ostacolarlo. Le foche, incuriosite, possono avvicinarsi ai natanti, ai subacquei ed alle imbarcazioni, ma in nessun caso devono essere disturbate, molestate e inseguite sia in acqua e sia a terra. In caso di avvistamento di una foca monaca durante una nuotata o un’immersione, allontanarsi lentamente per non disturbare l’animale.
SU SPIAGGIA O SCOGLIO
In caso di avvistamento di una Foca monaca su una spiaggia o su uno scoglio è fondamentale mantenere una distanza di sicurezza dall’esemplare per evitare di disturbarlo ed allontanarlo dal sito in cui sta riposando. Si raccomanda di mantenere il massimo silenzio, ed allontanarsi lentamente evitando movimenti bruschi che possano spaventare l’esemplare, fino a raggiungere una distanza di sicurezza di almeno 50 metri dall’esemplare.
In particolare, si deve evitare il contatto fisico con l’esemplare, il lancio di oggetti o l’emissione di richiami vocali o di rumori in vicinanza di una foca poiché tali azioni rappresentano motivo di disturbo e di stress per l’esemplare. Inoltre, bisogna assolutamente evitare di introdurre gli animali domestici nei luoghi frequentati dalle foche poiché potrebbero essere portatori di malattie per le foche stesse e comprometterne
IN UNA GROTTA
Qualora l’avvistamento dovesse verificarsi all’interno di una grotta è importante allontanarsi in silenzio, evitando movimenti bruschi e mantenendosi vicino alle pareti della grotta senza ostruire il passaggio acquatico. È assolutamente vietato tentare di avvicinare una foca monaca con il suo cucciolo perché lo stress provocato dalla vicinanza umana potrebbe provocarne l’abbandono, mettendone a rischio la sopravvivenza. Il disturbo al sito di riproduzione potrebbe, inoltre, indurre la femmina ad abbandonare quel luogo per gli anni successivi.
Si ricorda che la Foca Monaca è una specie protetta dalla legge italiana che ne vieta non solo l’uccisione e la cattura, ma anche il semplice disturbo.
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