Non pare vi siano dubbi sulla matrice intimidatoria dell’incendio che ha interessato l’abitazione estiva di Antonio Russo, sindaco di Crosia, popolosa cittadina di poco meno di 10mila abitanti, sulla fascia jonica del cosentino.

Da quanto è stato finora ricostruito, persone al momento sconosciute si sono introdotte nella casa, che si trova sul lungomare di Mirto, dopo aver infranto una finestra, hanno poi cosparso le stanze di liquido infiammabile e gli hanno dato fuoco.

Le fiamme, che da quanto appreso di sono spente da sole, hanno annerito le pareti e distrutto quando contenuto all’interno delle stanze.

Ad accorgersi dell’incendio sono stati i familiari del sindaco, una volta arrivati sul posto. Sull’accaduto hanno avviato le indagini i carabinieri col coordinamento dalla Procura di Castrovillari.

Stasi (Co-Ro): “frenare ogni forma di esasperazione”

Arrivano intanto i primi attestati di solidarietà al primo cittadino di Crosia, come quello del collega di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi che anche a nome dell’intera amministrazione ha espresso lo sdegno per quello che viene definito come un vile attentato” subito da Russo.

“In tempi così difficili – afferma Stasi – è necessario abbassare i toni del contrasto politico e frenare ogni forma di esasperazione. Confidiamo nel pieno operato delle Forze dell’Ordine per far luce sulla matrice dell’attentato”.

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