R. e P.
“La Calabria deve essere meno timida, accelerando i percorsi di riorganizzazione dei Comuni montani, attraverso la creazione di Unioni montane, e una solida legge per lo sviluppo dei territori”. Lo hanno ribadito il presidente nazionale Uncem Marco Bussone e il suo omologo della Delegazione Calabria Vincenzo Mazzei, incontrando nel weekend appena trascorso a Zagarise e Platì i sindaci e le comunità locali. “La Regione ha ricevuto dal fondo nazionale per la Montagna 15 milioni di euro nel 2023. Ha un solo modo per investirli, coinvolgendo le comunità in un percorso di transizione ecologica ed energetica e puntando su un neo-popolamento. E questa soluzione – hanno affermato ancora Bussone e Mazzei – sono le Green Communities. Soluzioni integrate di sviluppo, sociale ed economico, per un territorio, per più Comuni. Ci sono due aree finanziate dal Pnrr e altre possono aggiungersi, se la Regione vorrà ascoltarci promuovendo un’azione vera di crescita e inclusione”.
Gli incontri con i sindaci hanno permesso ai vertici Uncem di lavorare su un tema decisivo anche in Calabria: come i Comuni operano e stanno insieme. E non parliamo di fusioni, che non servono. Bensì di collaborazione, unità, impegno congiunto dei sindaci e delle Amministrazioni. Gli esempi in Italia non mancano. Dalla Lombardia, che ha mantenuto le Comunità montane, all’Emilia Romagna con solide Unioni montane di Comuni. “Ecco perché – ha evidenziato Mazzei – la Calabria deve essere più capace di leggere i segni dei tempi. Perché qui sono state erroneamente distrutte le Comunità montane, ritenute inutili. Ma mai sbaglio fu più grande. E lo dimostra la fragilità dei Comuni divisi, del municipalismo e del campanilismo. Abbiamo bisogno di sinergie, democrazia e livelli istituzionali più solidi. I Comuni possono, anzi devono, lavorare insieme riorganizzando i servizi pubblici e garantendo crescita e sviluppo. Introdurre in normativa le Unioni montane è importantissimo. C’è un disegno di legge depositato in Consiglio che deve viaggiare spedito verso l’approvazione. E chi ha dubbi a riguardo venga con noi a visitare l’Unione montana dell’Appennino reggiano o la Comunità montana Valle Trompia. Capirà cosa significa avere strutturate istituzioni sovracomunali”.
Durante gli incontri dello scorso fine-settimana, i sindaci hanno anche posto il tema delle infrastrutture, degli investimenti sulle strade. E in merito – ha chiarito Bussone – “hanno ragione, perché Anas negli ultimi anni ha fatto troppo poco. Ed è comprensibile che siano arrabbiati. Noi abbiamo chiesto al ministro Roberto Calderoli di alzare l’asticella con la stessa Anas. E inoltre che nei contratti di servizio, nazionali e regionali, i territori rurali e montani abbiano maggiore spazio. Non possiamo avere situazioni a rischio, con danni per le comunità locali. Serve un cambio di passo. Così come sulla legge e sull’ordinamento dei Comuni. Nella Cittadella regionale di Catanzaro vincano dunque la timidezza. E si impegnino di più nell’accompagnare percorsi di cooperazione tra Comuni. Investano sulla montagna, poiché non è sostenibile che una Regione come quella Calabria metta niente per un fondo destinato alla montagna e zero pure sull’associazionismo. Non è sostenibile e politicamente accettabile. Occorre fare di più e subito. Uncem è a disposizione. Ma non si tradisca l’Appennino, i Comuni insieme, la forza dell’unità tra enti che fa bene a tutti. La Calabria può affermare un ruolo nazionale, se crede nell’Appennino e nei Comuni che agiscono insieme”.
Il Sindaco di Platì Rosario Sergi ribadisce l’importanza dell’Unione dei Comuni ed auspica che presto possa essere costituita l’unione dei Comuni della vallata del Bonamico – Careri per potenziare i Servizi ai cittadini ottimizzandoli con l’applicazione del principio dell’ economicità ai Bilanci Comunali, ribadisce altresì l’importanza di disciplinare meglio la Convenzione tra Ministero delle Infrastrutture ANAS e CITTA’ Metropolitana di Reggio Calabria rispetto alla SP2 Bovalino – Bagnara ,come confermato anche dal Vicesindaco Metropolitano Carmelo Versace ,la quale deve essere unitamente alle altre strade ex SS della provincia, ricompresa nel piano di rientro della piena gestione di ANAS che possiede idonee capacità finanziare per la messa in sicurezza .