Sono 9 le misure di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 6 ai domiciliari, e 5 le misure interdittive della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio eseguite all’alba di oggi dai carabinieri di Scalea a Scalea, Praia a Mare, Diamante, Bonifati, Santa Maria del Cedro e Maratea. A conclusione di una complessa attività investigativa, i militari hanno notificato i provvedimenti nei confronti di persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, di falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata ai danno dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità.

Le indagini sono state avviate e coordinante originariamente dalla Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e, dopo la trasmissione degli atti per competenza, sono state proseguite dalla Procura della Repubblica di Paola, alla quale è stato anche applicato, per lo specifico procedimento, un magistrato della stessa Direzione Distrettuale Antimafia.

Contestualmente, sono state sospese dall’esercizio commerciale con divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale tre ditte di onoranze funebri, mentre per cinque autoscuole è stato disposto il sequestro preventivo con interdizione dell’esercizio dell’attività. Sono inoltre stati fatti diversi sequestri per un totale complessivo di 635.604 euro.

A seguito di intercettazioni telefoniche, ambientali e informatiche gli investigatori si sono concentrati sulla figura di un medico legale in servizio nel distretto tirrenico dell’Asp che avrebbe commesso diversi illeciti nelle visite per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap, le visite per il rilascio o il rinnovo delle patenti di guida e le visite per il rilascio di certificati di idoneità per la detenzione ed il porto di armi. Gli illeciti riscontrati sono reati commessi nell’ambito della Commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell’handicap di Diamante; nell’ambito dell’attività di medico certificatore per il rinnovo delle patenti di guida dell’Asp di Scalea; illeciti in materia di visite necroscopiche.

L’indagine, nata presso la Direzione Distrettuale Antimafia, all’indomani della conclusione della nota operazione convenzionalmente denominata “Plinius 2”, e successivamente proseguita presso la Procura di Paola, ha permesso di scoprire un radicato e diffuso sistema di corruzione nella sanità pubblica del Tirreno cosentino, che si reggeva sulla figura proprio del predetto medico legale.