Si era recata presso l’abitazione di un uomo per soccorrerlo, finendo però per essere aggredita: ennesimo caso di violenza contro il personale medico e sanitario, avvenuto, questa volta, a Cessaniti. A farne le spese una giovane dottoressa della Guardia Medica del posto, allertata per una richiesta di aiuto da Pannaconi di Briatico.

Secondo quanto raccontato dalla dottoressa, sarebbe stata chiamata dalla moglie di un pregiudicato sessantenne del posto, temendo un principio di infarto. Recatasi sul posto, questa avrebbe appurato come l’uomo non fosse affatto sofferente ed avesse anzi tutti i parametri nella norma.

A quel punto, la giovane sarebbe stata costretta ad entrare in una stanza buia, mentre l’uomo la teneva con forza tappendole la bocca. Questa sarebbe riuscita a liberarsi solo dopo qualche colpo – sferrato anche tramite la borsa di servizio – allertando così i Carabinieri.

Nella fuga la dottoressa avrebbe battuto la testa e le ginocchia, riportando ferite non gravi e giudicate guaribili in una settimana. Indagano ora i militari per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

cn24tv.it

Dottoressa aggredita, la solidarietà di Occhiuto: “Episodio raccapricciante”

“L’ennesimo episodio di violenza a danno di una dottoressa della Guardia medica, aggredita da un uomo durante una visita domiciliare in una frazione del Comune di Cessaniti, è per noi fonte di enorme preoccupazione”. Queste le parole del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.

“Appena appresa la notizia, ho sentito telefonicamente la dottoressa aggredita alla quale ho espresso la mia personale solidarietà e la massima vicinanza della Giunta regionale per questo raccapricciante episodio, nella speranza che superi nel più breve tempo possibile lo shock per il trauma subito e torni presto alla sua attività, così preziosa per le nostre comunità” spiega Occhiuto.

“La gravità del gesto, il ricorso alla violenza nei confronti di una professionista, ancora una volta donna, ci inducono non solo a esprimere condanna e grande vicinanza alla vittima, ma ci impongono l’urgenza di attivare ogni misura necessaria per tutelare gli operatori sanitari della nostra Regione e richiedere massima celerità nell’accertare i fatti e nel punire duramente i responsabili” conclude.