“Dopo un lunghissimo iter, è finalmente disco verde per la proposta di legge per la promozione dell’attività di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari per contrastare la povertà e il disagio sociale. Ora si attende solo il vaglio definitivo dell’Aula”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Alessandro Nicolò, proponente il testo normativo n. 27 depositato il 4 maggio 2015. “Un provvedimento – ha spiegato – che si caratterizza per il contributo di alta valenza sociale rispetto al bisogno primario del sostentamento in un momento storico in cui la Calabria presenta sconfortanti indicatori economici, primo fra tutti il livello di indigenza. Vedi gli ultimi report dell’Istat secondo cui nella nostra regione vive in povertà relativa oltre una famiglia su 3, il 35,3%. Un dato superiore di otto volte a quello della Valle d’Aosta (4,4%), la regione dove il fenomeno è meno diffuso. Le cifre che distanziano la Calabria da altre regioni sono il segnale di un disagio diffuso che affligge soprattutto le fasce più deboli e svantaggiate che rischiano di essere definitivamente estromesse da qualsiasi possibile processo di virtuosa inclusione. Servono dunque provvedimenti efficaci e incisivi, sostiene l’esponente politico di Fratelli d’Italia e, la proposta normativa per il recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari, licenziata, dopo l’approvazione della Commissione di merito, dalla Commissione Bilancio, può a giusta ragione, annoverarsi tra le misure idonee a contrastare la miseria e ad attuare quelle politiche redistributive in favore di soggetti in difficoltà (indigenti, emarginati, persone escluse dai circuiti produttivi, donne vittime di violenza, madri sole, genitori separati che vivono in situazioni di disagio). Ma tale provvedimento oltre a contrastare l’indigenza, porta con sé altri importanti benefici sul piano del sostegno all’agricoltura e della tutela dell’ambiente, se si considera che le eccedenze alimentari sono un costo non solo sociale, ma anche economico ed ambientale. La problematica dei ‘prodotti da albero non raccolti’ rappresenta infatti per gli agricoltori calabresi un onere gravoso”. “Riduzione degli sprechi; promozione della sostenibilità; coinvolgimento del mondo del volontariato, delle cooperative sociali, delle organizzazioni di promozione sociale di consolidata esperienza nel settore, costituiscono, infine, il ‘valore aggiunto’ della proposta normativa che intende innescare un processo virtuoso di cui la Calabria ha fortemente bisogno. Partendo da queste rinnovate premesse- conclude l’On. Nicolò– sarà possibile guardare al futuro per inverare ambiziosi e strutturali percorsi di crescita”.