Avrebbe attestato la cecità di una donna risultata però morta diciannove giorni prima: è quanto si contesta ad un medico della provincia Vibo Valentia che sabato scorso si è visto notificare dalla Squadra Mobile una misura emessa dal Gip del tribunale cittadino, con cui è stato sospeso per sei mesi da Consulente Tecnico d’Ufficio e interdetto totalmente dalle attività ad esso inerenti alla funzione.

La vicenda che vede coinvolto il professionista, a cui si contesta oggi il reato di falsa perizia, nasce da una denuncia presentata dalla Direzione Provinciale dell’Inps del capoluogo napitino, che ha interloquito direttamente con il Procuratore della Repubblica Camillo Falvo, che ha coordinato le indagini insieme al Sostituto assegnatario.

Nella denuncia l’istituto di previdenza aveva difatti segnalato la condotta del medico, nominato perito dal Giudice del Lavoro presso il Tribunale cittadino in un apposito procedimento volto al riconoscimento dello stato di invalidità civile, come cieca assoluta, della donna.

Il perito, al termine degli accertamenti richiesti dall’Autorità Giudiziaria, aveva così presentato la relazione prevista nella quale dava atto di aver visitato l’interessata e di aver riscontrato che la stessa fosse affetta appunto da cecità assoluta, con diritto alla relativa indennità di accompagnamento.

Sta di fatto che dalla documentazione presentenel fascicolo processuale sarebbe emerso che la donna non avrebbe mai potuto esserestata visitata dal Consulente Tecnico nella data da questi indicata, poiché morta una ventina di giorni prima.

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