L’assegno sociale lo percepivano dall’Italia ma vivevano stabilmente in Argentina. A fare la scoperta gli uomini della fiamme gialle che hanno scoperto due persone, marito e moglie, sposatisi nel paese sudamericano da oltre cinquant’anni.
La coppia, dunque, e secondo quando riferito dagli investigatori, attestando falsamente di vivere nella provincia vibonese aveva pensato bene di richiedere all’Inps l’Assegno Sociale.
Quest’ultimo, e come è noto, è una misura assistenziale che spetta ai cittadini che hanno compiuto 65 anni d’età e siano, ovviamente, effettivamente ed abitualmente residenti e dimoranti in Italia oltre che rispettino particolari condizioni reddituali, personali e patrimoniali.
Dagli accertamenti eseguiti dai finanzieri della Tenenza di Tropea, anche grazie alla cooperazione internazionale attivata per il tramite del Comando Generale II Reparto, è emerso che i due coniugi, lungi dall’essere effettivamente residenti in Italia, vi avrebbero fatto ritorno solo sporadicamente, restandovi per brevi periodi di tempo.
Quindi non avrebbero avuto i requisiti di legge per ottenere il beneficio, tra i quali – e come dicevamo – è indispensabile la residenza in Italia “effettiva, stabile e continuativa” per almeno 10 anni.
Marito e moglie sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vibo, guidata dal Procuratore Camillo Falvo, che ha richiesto ed ottenuto dal Gip un decreto di sequestro preventivo per la somma di circa 120 mila euro, quanto cioè sarebbe stato ottenuto indebitamente percependo l’assegno.
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