I trasportatori calabresi sono pronti, sin da subito, allo sciopero della categoria per evidenziare gli aumenti vertiginosi dei carburanti, che si aggiungono ad alcune difficoltà vissute dalla categoria. L’Associazione imprese trasportatori calabresi (Aitic) si è riunita oggi a Lamezia alla presenza di Mario Pansini, presidente Confartigianato trasporti Calabria, Giuseppe Pippo Richichi, presidente del consorzio Aias Services (associazione imprese autotrasportatori siciliani) e gli imprenditori del territorio che fanno parte dell’associazione calabrese. Le tematiche principali affrontate sono state il caro gasolio e gli aumenti delle spese relative al caro energia.

“L’ostacolo più grande da affrontare per la categoria – è stato evidenziato – è l’adeguamento dei prezzi, non avendo strumenti adeguati per tutelare le piccole e medie imprese che nelle attuali condizioni sono destinate a fallire”. Durante la riunione è stato avviato un confronto anche con Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto Confcommercio, che ha evidenziato i problemi che riguardano il trasporto su gomma.

“La situazione in cui versa l’autotrasporto italiano e calabrese è senza via d’uscita e non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, una situazione insostenibile per le piccole aziende. Gli imprenditori per restare nel mercato, a fronte dei maggiori costi di esercizio dovuti non solo agli aumenti ma anche alla carenza di infrastrutture regionali di primaria importanza come strade, autostrade, autoporti e alla bassa produttività del nostro territorio, sono costretti al ricatto. Le grandi aziende – hanno aggiunto – riescono a convogliare su di loro investimenti e incentivi che sono per le piccole e medie imprese pura utopia e quindi essere competitivi diventa un suicidio collettivo”. Per questo, è stata costituita la Aitic che ha come obiettivo quello di tutelare le piccole e medie imprese calabresi e far fronte comune a problematiche nazionali e regionali. Durante la riunione sono state analizzate le problematiche relative al caro gasolio, aumento dei costi (caro energia), tariffe minime nazionali, concorrenza sleale. Gli imprenditori hanno fatto sapere che, in assenza di una risposta “concreta”, sono pronti a fermare le loro aziende da subito, mentre per giovedì 17 febbraio, quando è previsto l’arrivo in Calabria del viceministro Teresa Bellanova, indiranno una manifestazione davanti gli uffici della cittadella regionale.