La Calabria bloccata dal Catanzarese al Cosentino, passando per il Crotonese ed il Vibonese, per due differenti proteste che hanno interrotto nodi importanti della viabilità regionale e fermato la quotidianità di migliaia di corregionali.
Al centro delle manifestazioni, da una parte, gli autotrasportatori che protestano contro il caro carburante e che hanno letteralmente “occupato” la statale 280 tra Lamezia Terme ed il capoluogo di regione, con diversi presidi. Proteste che in tal senso interessano anche le zone di Pizzo Calabro e lo svincolo di Sant’Onofrio, nel vibonese.
Sull’altro fronte, quello della vertenza che sta interessando invece l’Abramo Customer Care: come ampiamente annunciato i lavoratori della società stanno manifestando davanti alla sede dell’azienda, a Settingiano, così come a Cosenza, Catanzaro e Crotone.
Al fianco degli stessi lavoratori le sigle sindacali – Cgil, Cisl e Uil – ma anche associazioni, commercianti, semplici cittadini e istituzioni. Nel capoluogo pitagorico, ad esempio mentre i manifestanti si trovano davanti alla Prefettura, le attività economiche cittadine hanno completamente abbassato le saracinesche in segno di solidarietà.
I dipendenti Abramo sono infatti senza stipendio da dicembre scorso: parliamo di più di un migliaio di lavoratori tra Montalto, Catanzaro e Crotone che, in fondo, non chiedono altro che certezze per il loro futuro.
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