Il copione, purtroppo, è più che noto ma non per questo inefficace: organizzazioni che arrivano da altre regioni e, senza alcuno scrupolo, prendono di mira le persone più fragili, soprattutto gli anziani, facendo leva sui loro affetti e sulle loro certezze, per poi truffarli.

Per questo nei raggiri, sempre piuttosto minuziosi nella loro azione, si “coinvolgono” – evidentemente a loro insaputa – parenti più cari, sui quali si inventano situazioni di difficoltà; attori “protagonisti”, poi, e loro malgrado, anche i Carabinieri, richiamati spesso per ammantare di legalità quelli che invece sono atti spregevoli che indignano intere comunità.

Stesso metodo che si ritiene sia stato utilizzato da un 18enne con precedenti di polizia specifici, che è finito oggi in arresto con l’accusa, in concorso, di rapina e truffe in danno di anziani.

IL FINTO INCIDENTE

Essenzialmente due gli episodi che hanno portato al provvedimento cautelare a suo carico. Il primo risale al 21 maggio scorso, quando una anziana di Corigliano Rossano è stata contattata sul cellulare da un soggetto che, dopo essersi qualificato come un Maresciallo dei Carabinieri, le aveva fatto credere che suo figlio aveva causato un grave sinistro stradale che aveva comportato la morte di una donna.

Per questa ragione l’uomo era stato arrestato e per poterlo liberare era necessario pagare almeno 12 mila euro. Nello stesso momento un secondo complice aveva chiamato la signora sul telefono di casa, qualificandosi come l’Avvocato del figlio e fornendole, ovviamente, la stessa versione. Infine, un terzo complice si era presentato proprio a casa della donna, dove si era fatto consegnare danaro e preziosi.

LA VITTIMA AGGREDITA

Il secondo fatto è avvenuto invece qualche giorno più tardi, il 24 maggio successivo, quando la stessa organizzazione ha messo in scena un copione sovrapponibile ai danno di un’altra anziana ma di Cassano all’Ionio.

In questa circostanza, però, i malviventi sono andati addirittura oltre. Infatti il giovane poi arrestato, lo stesso che si ritiene abbia prelevato i valori dalla donna di Corigliano Rossano, per assicurarsi il maltolto non avrebbe esitato ad aggredire fisicamente la povera malcapitata.

LE INDAGINI

Una indagine eseguita congiuntamente dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano e della Compagnia di Cassano all’Ionio ha permesso oggi di identificare il primo dei soggetti che farebbe parte della banda, mentre sono ancora in corso le indagini per risalire agli altri complici.

La misura è stata eseguita dai militari cosentini con la collaborazione dei colleghi del Reparto Territoriale di Mondragone nel casertano. Le investigazioni sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio.

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