Avrebbe sottoposto, quotidianamente, a violenze fisiche, psicologiche e sessuali la figlia minorenne, da quando aveva l’età di 5 anni fino ad oggi, che di anni ne ha 14.
Con questa accusa gli agenti della Squadra Mobile di Vibo Valentia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura, nei confronti di un uomo del posto.
Si tratta dell’epilogo di complesse indagini che, sottolineano gli stessi investigatori, sono nate dalla straordinaria forza che la ragazza ha dimostrato nel denunciare il tutto prima alla mamma e poi alla polizia, venendo immediatamente ascoltata dagli agenti insieme ad esperti di psichiatria infantile, per ricostruire non senza difficoltà e sofferenza anni di presunte violenze subite.
Sin da subito, una volta compresa la condizione di grave pericolo in cui versava la minorenne, per sottrarla ad eventuali abusi, la sessa è stata collocata in una località protetta.
Successivamente le indagini sono state allargate ricostruendo puntualmente tutto il periodo raccontato dalla vittima, dapprima tramite vari interrogatori di molti testimoni, che nel tempo avrebbero raccolto tracce della complessa condizione della minore, e poi grazie all’intensa e costante collaborazione con lo Scip, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia con cui si è riusciti ad avere una piena cooperazione nelle indagini da parte degli agenti collaterali di uno stato estero dove l’uomo, cittadino italiano, aveva dimorato a lungo prima di fare rientro nel nostro paese.
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