Nello splendido scenario di San Nicola Arcella, splendidamente organizzato dall’ASD Maratea sotto la presidenza di Andrea Fazzolari, si è svolto il I° Trofeo Città di San Nicola Arcella, gara valida per la zona 9 come selettiva per la qualificazione al campionato di Seconda di pesca in apnea.
Gli atleti che hanno partecipato alla gara sono stati complessivamente 32; tra questi ci sono stati anche atleti provenienti da altre zone come il pluripremiato Giuseppe Tortorella, uno dei top atleti d’Italia, e anche Maria Fanito, una delle poche donne atlete agoniste della pesca in apnea italiana.
Alle ore 7.30 del 21 Ottobre 2018, le ottimali condizioni meteomarine facevano presagire una splendida giornata di sole e mare calmo. E così è stato.
Dopo la colazione, la direzione di gara ha provveduto a consegnare i cavetti agli atleti iscritti, dopodiché ci si è recati sul punto di partenza stabilito dall’organizzazione: Baia del Carpino, una spiaggia di ghiaia nera racchiusa tra due bellissime pareti a strapiombo sul mare.
Alle ore 9.20 il giudice di gara, il sig Domenico Giuliani ha dato il via alla gara e i 32 atleti sono partiti alla volta delle zone, trovate in preparazione nei giorni precedenti, dove era più probabile la presenza di pesce; e la gran parte degli atleti si dirige verso i lati del campo gara dove in pochissima acqua girano branchi di sfuggenti cefali (che, alla fine, saranno l’ago della bilancia per la classifica).
Allo scadere delle 4 ore di pesca previste, durante le quali gli atleti si sono sfidati cerando il pesce a quote variabili da pochi fino a circa 20 metri di profondità, sono stati consegnati i cavetti al giudice di gara che ha controllato la corrispondenza tra il numero del cavetto setto e l’atleta a cui era stato consegnato. E di pesce (soprattutto cefali) ne sono usciti tanti, insieme ad un buon numero di saraghi e a qualche bellissima orata.
Il totale circa di 25,00 kg di pesce pescato dai 32 atleti equivalgono ad una media di 0,780 kg per atleta (e parliamo del meglio della pesca in apnea agonistica calabrese e lucana), il che la dice lunga sulla eco compatibilità o meno di tale sport rispetto al pensiero dominante nei “meandri” dei palazzi del ministero dell’ambiente che considera la pesca sportiva in apnea, alla stregua dello strascico, l’unica forma di pesca da escludere dalle aree marine protette, reputando più compatibile, quindi meno dannosa ed impattante, la pesca professionale con reti e palamiti o quella effettuata dai pescatori sportivi di superfice.
Fin da subito ci si è accorti che la lotta per la vittoria si sarebbe ristretta a tre-quatto cavetti, mentre il resto si sarebbero battuti per le posizioni seguenti.
Prima della pesatura, però, gli atleti sono stati rifocillati con un pranzo offerto dalla organizzazione della gara presso un ristorante posizionato in una bellissima posizione panoramica dove, dalla veranda, si poteva ammirare la stupenda isola di Dino.
Durante il pranzo, come sempre in questi casi, i discorsi cadono sulla gara e sullo svolgimento delle varie fasi della stessa, con commenti, spesso coloriti, su ciò che è stato, ciò che avrebbe dovuto (in base alla preparazione) e ciò che in realtà poi è stato.
Finito di pranzare, è inizia la fase che tutti attendevano: quella della pesatura, durante la quale non sono mancati colpi di scena come ad esempio i pesci (il cui peso minimo è fissato in 300 gr) che sono stati scartati, per pochissimi grammi, determinando cali in classifica anche di 10 posizioni.
Alla fine della pesatura la vittoria arride al portacolori dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea Franco Calabrese che con oltre 6555 punti distanzia il fortissimo e titolatissimo atleta campano Giuseppe Tortorella secondo con 4205 e l’emergente Mirko Musacchio della società organizzatrice, terzo con 4190 punti.
Calabrese ha avuto la meglio anche per quanto riguarda la preda più bella: una splendida orata di oltre 800 gr.
Un en plein per il fortissimo atleta crotonese, in forze all’A.S.D. Isola Ambiente Apnea che, soprattutto in questo ultimo anno, è cresciuto moltissimo sia dal punto di vista sportivo che agonistico.
A riprova che questo sport si può praticare a tutte le età (anche fino quelle improponibili per la maggior parte degli sport agonistici delle altre discipline appartenenti al C.O.N.I.) è da dire che, tra atleti giovani (e alcuni giovanissimi, anche solo 18 anni, l’età minima per partecipare alle gare di pesca in apnea), almeno un terzo superano i 50 anni.
Da notare il 16° posto assoluto dell’atleta Maria Fanito della società ospitante che si è lasciata alle spalle molti colleghi maschi; anche qui a riprova che questo è uno sport adatto a tutti e per tutte le età.
Con questi risultati, Calabrese si porta al comando della classifica provvisoria della zona 9 (Calabria e Basilicata) con 30 punti, seguito a ruota da Musacchio con 26 e Sbordone e Guzzo con 24 punti (ex equo).
fonte: www.wesud.it