E’ stato identificato il corpo del bambino che era stato recuperato il 14 aprile 2024 dalla Guardia Costiera di Vibo Valentia, su segnalazione di un pescatore, nelle acque antistanti l’area industriale di Lamezia Terme, nel tratto di mare compreso fra l’ex pontile SIR e la foce del fiume Amato. Immediatamente si è sospettato che potesse trattarsi del corpo di un bambino extracomunitario, dell’apparente età di 6/8 anni, di origine extracomunitaria, annegato durante uno dei tanti viaggi della speranza, attraverso i quali dalle coste del Nord Africa, a bordo di imbarcazioni a volte precarie, persone in cerca di un futuro migliore, tentano disperatamente di raggiungere le coste dell’ Italia.

A seguito del rinvenimento del corpo, la Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha incardinato un procedimento penale nei confronti di persone ignote responsabili di immigrazione clandestina, delegando ogni utile indagine finalizzata ad individuare la tratta e le dinamiche del naufragio oltre che, ovviamente, ad identificare i resti del corpo recuperato. Veniva, quindi, disposto l’esame autoptico sul cadavere e conferito incarico di consulenza tecnica per gli accertamenti di genetica, volti all’estrazione e tipizzazione del Dna per eventuali successive comparazioni. L’attività info-investigativa condotta dal personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Lamezia Terme si concentrava preliminarmente sull’analisi delle segnalazioni provenienti da altri uffici di polizia, relative a sbarchi avvenuti sulle coste meridionali del territorio nazionale o a rinvenimenti in mare di soggetti deceduti, oltre a prevedere un’attenta ricognizione di informazioni attinenti al particolare fenomeno, rilevabili dalle cosiddette fonti aperte.

quicosenza.it