Un lunedì dell’Angelo che per tanti italiani, è stata meta di visita alle nostre città d’arte e che per tanti calabresi , metà di borghi e territori montani e marini. Nella classica gita fuori porta che per tanti è stata proibitiva vista le incerte condizioni meteo che hanno portato pioggia e anche neve sulle cime(vedi Pollino), si è cercato di visitare territori e paesaggi, in tutta la Calabria e nello specifico ci siamo deliziati di visitare l’entroterra crotonese, una sorta di scenografia naturale.

In tanti hanno cercato luoghi al chiuso, agriturismi, trattorie immerse negli uliveti e visitare castelli e torri che in questo angolo della Calabria non certo mancano. Già il crotonese, territorio per certi versi vergine a livello turistico, ma che conserva e dona in ogni angolo “caramelle” di storia, arte e paesaggi. Risalendo la valle del Neto. a poco più di 40 chilometri da Crotone, ci chiama la visita il grazioso borgo di Caccuri, paesino con più di 1400 abitanti che viene rafforzato nel suo fascino dal castello dominante .Caccuri, battezzato nel 2019 come uno dei borghi più belli d’Italia, si fregia di avere un castello conservato bene e una vistosa torre che attira a visitarla. Castello che fu costruito intorno al VI secolo come fortezza o fortino militare per controllare la vallata del Neto, stesso fu residenza dei feudatari dei Ruffo, dei Cavalcanti e dei Barracco, a questi ultimi si deve per quanto oggi si può ammirare e anche per aver fatto progettare e costruire la torre all’architetto Mastrigli nel 1882 che ne sigillò il nome della struttura che oggi è simbolo del comune crotonese. Borgo grazioso ben curato e pulito che fa da naturale cornice a questa fortezza, visitabile che al suo interno accoglie in ampie stanze arredate con pezzi storici, ornate di abiti del tempo passato, ma prepotentemente su tutti spicca l’enorme cucina che fa da distintivo e segna la civiltà contadina del tempo che fu. Un luogo che di sicuro sarà “freccia ” di rilancio del borgo che in quella sinergia produttiva , fra associazioni culturali e istituzioni, potrà rinascere e rispolverarsi di dignità , con azioni mirate di restauro alla pregevole torre Mastrigli, considerando che al livello strutturale si mantiene ottimamente , ma che di fatto andrebbe ritoccata e curata maggiormente nella scala a chiocciola in pietra che conduce al primo piano e ancor di più a quella in ferro che conduce alla cima della stessa., visto che a vista d’occhio necessiterebbe di un’azione di recupero e salvaguardia del ferro che potrebbe in qualche punto, nel futuro prossimo essere danneggiata da azione corrosiva della ruggine. Sarà la fortezza del rilancio di Caccuri , dove tutti potranno essere attori nella sinergia più produttiva e dove tantissime comparse di turisti e visitatori , potranno essere felici di vivere in questo angolo di Calabria, un film in una sorta macchina del tempo che questo luogo tiepidamente comincia a donarci.

Gianpiero Taverniti

https://m.youtube.com/watch?v=raM1FAU8CoY&feature=youtu.be