Ad architettare il meccanismo ricostruito dalle Fiamme Gialle di Varese, alcuni dipendenti infedeli di due spedizionieri operativi nello scalo. Del tutto ignara la base militare, mentre gli orologi venivano rivenduti in nero anche a commercianti del settore.
Le indagini della Guardia di Finanza, partite dalla denuncia di un dipendente di una delle società coinvolte e coordinate dalla Procura di Busto Arsizio, hanno portato al sequestro preventivo di 23 milioni di euro nei confronti di tre persone, indagate per contrabbando aggravato. Una cifra enorme, corrispondente ai diritti di confine evasi tra il 2020 e il 2022. Ai tre indagati lo scorso novembre era già stato sequestrato un milione di euro, sempre per contrabbando aggravato.

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