R. e P.
ROMA – Evento pregevole, profondo ed atipico quello che ha avuto luogo presso l’Acustico Club: suggestivo locale nel cuore della Capitale. La kermesse, organizzata con grande cura dall’Official Beatles Fan Club Pepperland – presieduto da Luigi Luppola – ha portato in scena alcuni aspetti culturali, positivamente inediti ed insoliti, fortemente legati alla figura dei leggendari Beatles.
La manifestazione, gestita in maniera impeccabile dallo stesso Luppola, ha visto come protagonista, oltre alla musica dell’indimenticabile Quartetto inglese, anche l’editoria ed il mondo del cinema (quello strettamente connesso con le scuole secondarie). Grande consensi di pubblico e profondo interesse intellettuale ha suscitato nei presenti, che hanno occupato la sala in ogni ordine di posto, le presentazione delle opere letterarie di Amilcare Nicolai, Marco Crescenzi e Maurizio Guccini. Le tre opere letterarie, realizzate con competenza ed una buona dose d’amore per la tematica, pur affrontando sotto un’ottica molto personale diversi contenuti legati ai Beatles, assumono una propria identità: soffermandosi su aspetti di grande rilievo e poco battuti, o comunque battuti in maniera diversa, da altre pubblicazioni. È emerso, quindi, un dibattito considerevolmente colloquiale tra gli autori e Luigi Luppola che, con grande trasporto, ha introdotto e dialogato con gli autori medesimi. La pubblicazione di Guccini, pur narrando vicende legate ai Beatles, spazia pregevolmente ed a 360 gradi, sui misteri, gli aneddoti ed i retroscena connessi con i protagonisti del Rock internazionale. L’opera di Nicolai analizza d’altro canto, con la consueta cura ormai tipica dell’autore, tutti i maggiori fanclub italiani legati alla band di Liverpool. Una tematica, quindi, abbastanza originale! Il libro di Crescenzi, infine, ha un taglio quasi enciclopedico, ma annovera grande profondità nei dettagli (curati con indubbia competenza personale in tema). Gli stessi vengo supportati da una narrativa scorrevole, vivace e piacevole.
Quest’ultima opera è stata addirittura distribuita nel Regno Unito, in Francia ed in molti Paesi europei. La grande soddisfazione dell’autore, ed anche dell’editore, giunge però grazie alla diffusione negli Stati Uniti, nella già citata Inghilterra e nei Paesi Orientali. La serata si è chiusa con un memorabile concerto di Bruno Panuzzo. L’ artista calabrese, tramite la propria voce profonda e possente, ha saputo bene interpretare un medley caratterizzato dai più celebri brani dei Beatles (impreziosito da suggestive immagini in retroproiezione). Lo spettacolo ha coinvolto i presenti in una sorta di grande concerto collettivo (quasi una specie di catarsi emotiva) sulle indimenticabili canzoni della band britannica. L’ ultima parte dell’evento, pur mantenendo un taglio musicale ben definito, ha visto la proiezione del progetto “America?”. L’ opera, realizzata dagli studenti dei Licei “G. Mazzini” di Locri con il supporto dell’Associazione 5D, presieduta dalla Dottoressa M. Alessandra Polimeno, ed in cooperazione con la docente Maria Antonietta Reale e con lo stesso Panuzzo, ha “spinto” i presenti più attenti alla riflessione. L’ elaborato, che tratta l’atroce piaga della violenza di genere e l’incidenza delle malattie neurodegenerative, ha ottenuto un successo notevole nel corso degli ultimi mesi. Il progetto filmico ha catalizzato l’attenzione e provocato la commozione dei più sensibili tra i presenti (confermando la propria disarmante genuinità). L’ evento si è chiuso sulle note del brano Blackbird dei Beatles, sempre eseguito dalla bella voce di Panuzzo ed accompagnato da Fabio Saveri: poliedrico chitarrista e docente d’eccezione. Un evento originale ed atipico che ha saputo assumere progressivamente una propria identità e collocarsi, pregevolmente, in un contesto ben preciso. Come lo stesso Panuzzo ha ribadito più volte, l’elemento cardine che è emerso dall’ evento è stato l’amore. Un sentimento, quest’ultimo, espresso nelle proprie sfaccettature più disparate e splendidamnte divulgato, nel tempo, dall’arte musicale dei Beatles. Ciliegina sulla torta, nonché gradita sorpresa per il presidente Luppola e per tutti i presenti, il video messaggio di saluto (giunto direttamente da Liverpool) da parte di Rod Davis uno dei componente originali dei mitici Quarrymen: gruppo musicale fondato da John Lennon e che rappresenta, senza dubbio alcuno, il primo embrione dei futuri Beatles.