R. e P.
“Il successo e l’apprezzamento da parte degli addetti ai lavori per i contenuti e gli approfondimenti presentati nella tre giorni sui Bronzi di Riace ed i 50 anni di studi e ricerche, che si è tenuta presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, confermano quanta attenzione la Regione abbia messo nelle scelte delle diverse iniziative da finanziare per realizzare un programma di eventi celebrativi dedicati all’anniversario del ritrovamento dei Bronzi”.
È quanto dichiara in una nota il Vicepresidente della Giunta regionale della Calabria con delega alla Cultura, Giusi Princi, che ha preso parte alla prima delle tre giornate di studi dedicati ai 50 anni di ricerca scientifica attorno al “mondo” dei Bronzi di Riace, evento interamente finanziato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e organizzato dal Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Calabria con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e la stessa Regione.
“La ricerca scientifica che focalizza sui Bronzi di Riace – prosegue la Princi – rappresenta per noi un patrimonio di conoscenza che non può essere considerata, riduttivamente, come argomento da addetti ai lavori o appassionati. Ogni informazione che esce fuori da questo dibattito, che sottolineo essere scientifico ed internazionale, ci fornisce nuove prospettive d’azione anche per la futura promozione culturale e turistica del territorio calabrese e non solo reggino. I 100mila euro di finanziamento di questo convegno internazionale che si aggiungono alle altrettante risorse che, nell’ambito della celebrazione del cinquantenario dalla scoperta dei bronzi di Riace, la Regione ha stanziato ai Comuni di Reggio e Riace, alla Città Metropolitana, al Conservatorio “Cilea” di Reggio e alla Camera di Commercio, dimostrano l’attenzione che la Regione ha per il territorio e l’importante visione di prospettiva nel settore culturale che – conclude la vice di Roberto Occhiuto – deve diventare linfa per programmare il futuro della nostra terra.”