La Calabria, in particolare la fascia Jonica, non smette mai di stupire, lontana dalla coltre oscura degli ambiti malavitosi, esiste un mondo da apprezzare e scoprire…o meglio, riscoprire.

Un grande rinvenimento è stato fatto da Carmine Verduci, Presidente della Pro Loco di Brancaleone, da Sebastiano Stranges e dal Geometra Carlo Fiumanò, i  quali durante una ricognizione archeologica sul territorio della città rupestre di Brancaleone Vetus, hanno riportato alla luce altre grotte del V secolo.

Un patrimonio nostrano che però rievoca siti esteri, protetti e divenuti importanti mete turistiche.

La curiosità, l’ingrediente segreto della spedizione, di certo non manca a Verduci, visto che già a giugno aveva trovato in una zona del nucleo abitato della vecchia Brancaleone altre di queste grotte fino ad oggi sconosciute.

Il rinvenimento è dovuto alcuni segni nella roccia arenaria, tipica della zona, che hanno dimostrato con stupefacente precisione l’esistenza di altre grotte, alcune rimodulate dall’uomo destinandole ad un uso abitativo.

Attualmente si sta procedendo ad un censimento delle grotte presenti insieme a quelle purtroppo crollate o danneggiate dal tempo, in attesa che le autorità competenti si interessino realmente a questo importante patrimonio, ricchezza e simbolo non solo della storia di Brancaleone ma di quella reggina in generale e di un passato che merita di essere tutelato.

SARA FAZZARI

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