Successo per l’urban trekking “Sulle Orme di Cesare Pavese al Confino”. Domenica scorsa, si è svolto un itinerario letterario e culturale attraverso i luoghi che più rappresentano il periodo del confino nella cittadina di Brancaleone, vissuto dallo scrittore piemontese tra l’agosto 1935 e il marzo del 1936.
Un tour ormai strutturato e fruito da numerosi turisti che ogni anno dalla primavera all’estate affollano la cittadina ionica, registrando ottime ricadute sul piano turistico anche destagionalizzato. Attorno alla Dimora del confino restaurata, custodita e resa fruibile dal suo proprietario Tonino Tringali da qualche anno è nato un percorso (anche digitale), che consente ai visitatori di poter ripercorrere quei luoghi che hanno profondamente segnato l’esperienza del confino di Cesare Pavese.
L’itinerario dei “Luoghi Pavesiani”, arricchito grazie al progetto del Servizio Civile Universale attualmente attivo a Brancaleone grazie alla Pro Loco che accoglie in sè sei volontari del circondario, rappresenta un importante volano di sviluppo per il paese, che ormai da un decennio vive una profonda rinascita sul piano culturale e turistico grazie all’impegno e alla lungimiranza del suo giovane Presidente Carmine Verduci, sostenuto dai membri del Consiglio Direttivo che hanno ricreato le condizioni ideali per un rilancio serio e di qualità di Brancaleone e del suo territorio in tutti i suoi aspetti.
Dal Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus (in gestione dal 2016) grazie ad una convenzione con il Comune di Brancaleone), ai percorsi naturalistici come: la Torre di Galati o Marafioti, l’itinerario trekking dell’altopiano di Campolico, la Cascata Altalìa, l’antica fonte di Lìcari e tutto quello che concerne l’itinerario culturale ed archeologico della “Valle degli Armeni” (un must assoluto che ormai conta numerose iniziative che durante l’anno movimentano ottimi flussi turistici, non solo stagionali tra i comuni di Brancaleone, Staiti, Bruzzano Zeffirio e Ferruzzano).
È stato proprio in occasione del Pavese Festival che quest’anno per la prima volta ha avuto luogo nella cittadina di Brancaleone, la locale Pro Loco ha organizzato un urban-trekking “Sulle orme di Cesare Pavese al confino”, con visita ai luoghi di interesse storico-culturale del centro marinaro con tappe ben definite ed in grado di offrire ai visitatori un’ampia descrizione dei luoghi che hanno caratterizzato il confino di Pavese.
L’urban trekking ha avuto il suo inizio dalla Stazione di Brancaleone marina, con tappa presso il Centro di Recupero delle Tartarughe gestito dall’Associazione Blue Conservancy Onlus, poi la Chiesa di San Pietro Apostolo dove i visitatori hanno potuto ammirare l’antica tela raffigurante il Santo Patrono, tappa anche al Museo del Mare di Brancaleone, gestito dall’Associazione Caretta Calabria Conservation, passaggio dall’antico Bar-Albergo Roma, il bassorilievo commemorativo del “medico e benefattore Vincenzo De Angelis (il nonno), i ruderi della cappella di San Pietro sul lungomare, con sosta di fronte allo “scoglio lungo” (su cui Pavese amava sostare durante l’estate, guardando il paese e l’orizzonte).
L’itinerario è proseguito poi sul Corso Umberto I° attraversando la ormai nota “Scala Pavesiana” sita in Via Cavour, progetto di Rigenerazione urbana inaugurato lo scorso 9 Settembre dai ragazzi del Servizio Civile Universale che l’anno ideata e realizzata.
Poi sosta presso il laboratorio dell’Azienda Amandula Caracciolo con degustazioni delle specialità alle mandorle, ed arrivo presso la storica dimora del confino di Cesare Pavese dove oltre alla degustazione di prodotti al bergamotto dell’Azienda Patea si è tenuto un breve dibattito con la partecipazione della giovane laureanda reggina Francesca Santisi a cui ha preso parte anche Pierluigi Vaccaneo (Direttore della Fondazione Cesare Pavese) omaggiato a sua volta dal figlio di Concia (Concetta Delfino) con una immagine rarissima della madre, la stessa che figura tra i racconti del romanzo “Il Carcere” di Cesare Pavese ove descrive la sua esperienza del confino.
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