Gli adolescenti in Rete vengono definiti “nativi digitali” in quanto soggetti che presentano uninnato senso dell’Internet e di tutti i servizi e gli strumenti che vi attengono. Sicuramente questo si traduce in una risorsa ma è altrettanto vero che può rivelarsi anche come grosso rischio.Sono evidenti a tutti gli “orchi neri” del cyberspazio: pedopornografia, pedofilia, prostituzione minorile, adescamento o grooming, cyberbullismo, diffamazione, violazione della privacy e della web reputation, gioco d’azzardo o gambling.Una statistica commissionata da Save the Children di cui tratteremo diffusamente nel prosieguo rileva che gli adolescenti non avvertono le minacce della Rete e che molti non conoscono neppure gli strumenti-base per difendersi come il pulsante antiabuso nei social network.

Un altro dato interessante non vagliato dalla statistica si rileva nell’assoluta ignoranza sulle implicazioni giuridiche e giudiziarie di azioni avvertite come “innocenti”. Pensiamo all’apposizione di un “like” o “mi piace” inerente a un video o a un post lesivo.Le rilevanze appena ricordate sospingono la riflessione sul tema “minori e Internet” ben oltre la filosofia della “Rete Libera” o “neutralità della Rete” secondo cui non può essere imposto l’obbligo di sorveglianza agli Internet Service Provider (ISP).Il cyberspazio a livello commerciale nasce come territorio scevro da condizionamenti normativi e anzi si stabilisce che gli imprenditori-pionieri del web non debbano sopportare ulteriori alee oltre a quella già effettiva dell’avventura imprenditoriale on line. Si costruiscono così le autostrade digitali e poi levarie diramazioni e poi i servizi e poi le urbanizzazioni elettroniche in un crescendo di complessità tecnologica e di relazioni commerciali e soggettive. Il livello di complessità giunge a un punto in cui l’ingresso delle regole e della responsabilità non risulta ulteriormente procrastinabile.

IMG 20200730 102903Sulla scorta dei fenomeni adolescenziali registrati on line, emerge la necessità di passare da una visione in cui il minore viene concepito in un rapporto frontale con l’Internet a una visione in cui il minore venga considerato “Figlio dell’Internet”.Esattamente come quando si vede un bambino per la strada in pericolo o abbandonato e il passante cerca di aiutarlo anche nel web quando un operatore si accorge del pericolo per il minore deve subito fare la segnalazione sulle hot line predisposte ad hoc e alla PolPoste. Adesso, nei fatti, i provider che prima professavano il principio della non responsabilità e dell’assenza di un obbligo di sorveglianza si sono formalmente impegnati a monitorare la Rete per ridurre i rischi per il minore. Ecco dunque che il minore diviene il figlio di Internet nel senso che quando viaggia on line è figlio di tutti gli operatori che lo incontrano e tutti devono aiutarlo e proteggerlo.

Per questi motivi la proposta dell’amministrazione comunale di Bovalino Marina di firmare un protocollo d’intesa unitamente alle garanti dei minori , con le associazioni contro l’abuso delle immagini sul web dei bambini.
Le associazioni che hanno aderito sono:
Ludoteca Giocolandia
Ludoteca l’ Isola che non c’è
Ludoteca Il Fantabosco
Scuola dell’infanziaGiamburrasca
Scuola materna il nuovo Angolo azzurro
Associazione Per noi e dopo di noi
Auser noi ci siamo bovalino
Unitalsi Bovalino
Parrocchia San Nicola di Bari
Associazione Fondazione Ciccio Marzano
Centro Sportivo New Fitness
Asd Volley Bianco Bovalino
Asd Cono basket Bovalino
Bovalino Calcio a 5
Accademia Musicale Abc Asd Entertainment & Events…abc
Calabria informa. Com
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