comunicato stampa
È stata consegnata stamati presso la casa circondariale di Locri la coppa per il primo premio della terza edizione del concorso presepi in mostra a Bovalino Superiore. Mostra organizzata magistralmente dall’arciconfaternita Maria SS Immacolata e dall’associazione Italia Night & day con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Le persone detenute, per la seconda volta, hanno realizzato un’opera degli assistenti capo Giovanni Vescio in collaborazione con Calogero Mendoola. Lo Scorso anno avevano realizzato un presepe tradizionale arrivando secondi. Quest’anno invece con un’opera particolare hanno vinto il primo premio della categoria origninalità.
Il presepe di questa edizione attraverso le mura di un carcere vuole lanciare un messaggio molto importante. Vuole dire No alla vioenza sulle donne. Questa la motivazione della giuria esaminatrice “Ogni commento all’ opera appare superfluo e incapace di rappresentare la fattezza per intero. I detenuti, coordinati dal curatore artistico, ispettore Giovanni Vescio, hanno realizzato una vera e propria opera d’ arte che assume significati, sempre, superiori, mano a mano che l’ opera viene osservata la natività simbolo di libertà e riscatto sociale, la mano di una donna violata e strozzata che si avvicina al Bambin Gesù per chiedere grazia e perdono per i carnefici della violenza sulle donne. Merita quest’ opera, il silenzio…. quello contemplativo…. quello meditativo…. quel silenzio che vale 100 parole.” Il primo premio è stato consegnato alla presenza della direttrice della casa circondariale Dottoressa Patrizia Delfino, delle funzionarie giuridico-pedagociche, dottossa Maria Rosa Foti e della dottoressa Valeriani Maria. Presente alla premiazione anche il responsabile area contabile dott Guidara Giancarlo e il commissario capo dottoressa Caterina Pacileo. La coppa è stata consegnata dal Vicesindaco del comune di Bovalino, Cinzia Cataldo, dall’assessore Filippo Musitano, dal presidente dell’associazione Night & Day Domenico Sollazzo, e dal rappresentate dell’arciconfraternita Maria SS Immacolata di Vovalino Superiore, Ferdinando Piccolo.
Queste sono le cose belle che la nostra amata e martoriata terra di Calabria ci offre. Il carcere inteso non solo come detenzione ma sopratutto un modo che hanno i detenuti di riscattarsi , lavorando e imparando un’arte che potrà essere utile una volta usciti dal carcere. Non solo “pena” quindi. Inoltre realizzano anche sedie, panchine e lavorano il legno.