Si terrà il 5 e il 6 agosto la classica “Infiorata” realizzata dall’associazione “Borgo per l’Infiorata” di Bovalino.
Un rito, molto antico da queste parti.
«Come nasce l’Infiorata?»
«Fu mio nonno – mi spiega un membro dell’associazione – a portarlo qua. Era il comandante Sofia, un vigile urbano. Egli si recava per lavoro in altri paesi, e fu durante uno di questi viaggi che la vide e se ne innamorò. Così in occasione del Corpus Domini del 1963 anche Bovalino ebbe la sua prima Infiorata. Da allora, ogni anno, nonostante lutti anche molto gravi, la processione più sentita del paese ebbe sempre ad accoglierla questo grande cuore, all’entrata del Borgo, fatto di gerani rossi e oleandri. Me lo ricordo, il nonno, chiudere la strada con una sedia. E lui se ne stava impettito, orgoglioso, rigorosamente in divisa, per proteggere i disegni della sua Infiorata dal passaggio delle auto»
«E perché riproporla ad agosto?»
«Da dodici anni a questa parte, oltre alla classica infiorata, lavoriamo per gli addobbi della festa del Santo Patrono. Il nostro è un borgo di pescatori, il nucleo abitativo più antico di Bovalino. Il passaggio del Santo protettore del mare ci emoziona e ci suggestiona quasi quanto il passaggio di Gesù»
«Ma c’è il problema dei fiori…»
«Essendo agosto un mese digiuno di fiori, i disegni a terra vengono fatti con la segatura colorata. Il tema di quest’anno saranno i mosaici della Villa romana di Casignana, di cui riproporremo i rosoni più belli. I lavori resteranno esposti dal giorno prima della processione per tutti i visitatori che vorranno fotografarli».
Rosoni, divinità e motivi geometrici, questo quanto si cercherà di riproporre sulle più antiche vie bovalinesi. I lavori saranno pronti per l’esposizione e aperti ai visitatori già dal tardo pomeriggio di sabato 5 agosto.