Un modo d’agire, come ormai tristemente noto, che è sempre lo stesso ma che, purtroppo, se pur sempre efficace: sfruttando la vulnerabilità degli anziani, per lo più tra i 75 e i 81 anni, si mette “in scena” la cosiddetta “truffa del Carabiniere”, un raggiro tanto crudele quanto spietato.

Il piano prevende una telefonata, in cui un falso militare dell’Arma o un avvocato comunica alle vittime una altrettanto falsa emergenza, sostenendo che un loro familiare sia stato coinvolto in un grave incidente stradale e sia quindi in stato di fermo.

Per evitare l’arresto del congiunto, i malcapitati sono così indotti a pagare ingenti somme di denaro o a consegnare dei gioielli. Successivamente, un complice si presenta a casa della vittima per raccogliere il bottino, sfruttando lo stato di ansia e confusione generato dalla finta emergenza.

Un copione consolidato, dunque, e messo in atto anche da una banda, originaria del casertano, definita come ben organizzata, che oggi però è finita nelle maglie dei Carabinieri.

I militari di Bovalino, nel reggino, con l’aiuto dei colleghi di Genova hanno fatto scattare proprio stamani una operazione, denominata “Game Over”, che ha consentito infatti di arrivare all’arresto di tre persone, un uomo di 40 anni e i suoi due figli 20enni, tutti residenti nel casertano, ritenuti far parte del gruppo specializzato nelle truffe agli anziani.

I sospettati sono stati fermati in località diverse, tra Genova e Castel Volturno, grazie a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri, su richiesta della Procura della Repubblica locale.

UN GRUPPO BEN ORGANIZZATO

Le indagini condotte dai Carabinieri di Bovalino, con estrema cura e meticolosità, avrebbero così messo in luce un metodo che gli stessi investigatori definiscono come “ben strutturato e organizzato”.

Per identificare i presunti responsabili delle truffe, i militari si sono concentrati sull’analisi e l’incrocio di diversi dati. Un lavoro che ha incluso l’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, l’acquisizione e l’analisi dei tracciati Gps delle auto a noleggio utilizzate dai sospettati, e lo studio dei tabulati di traffico telefonico dei loro cellulari.

Ogni movimento dei tre è stato quindi monitorato con precisione, permettendo di tracciare il percorso di padre e figli durante i loro spostamenti dalla città di residenza fino ai luoghi dove sono avvenute le truffe.

I militari sono riusciti a risalire ai numeri di telefono con cui venivano contattate le vittime, scoprendo che i cellulari utilizzati erano intestati a degli stranieri, un dettaglio che la banda sfruttava per complicare le indagini e depistare eventuali controlli.

I telefoni venivano sostituiti spesso per evitare di lasciare tracce, ma questo stratagemma non è riuscito a eludere le indagini dei Carabinieri.

LO SCHEMA DI INCREDIBILE EFFICACIA

Le truffe, avvenute tra gennaio e giugno scorsi, seguivano uno schema simile: dopo la telefonata che gettava nel panico la vittima, i malviventi, coordinati tra loro, agivano con rapidità e precisione.

Gli investigatori sono però riusciti a collegare i vari episodi criminosi, evidenziando un sistema ben rodato, che ripeteva lo stesso schema con poche variazioni, ma con incredibile efficacia.

Dalle indagini emergerebbe difatti che la banda, nel periodo delle indagini, avrebbe sottratto alle vittime circa 70 mila euro, tra contanti e gioielli di valore.

Tuttavia, grazie all’immediato intervento dei Carabinieri, una parte significativa della refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari.

Il coordinamento tra diversi reparti territoriali dell’Arma ha inoltre permesso di seguire i movimenti del gruppo da una regione all’altra, fino alla sua cattura.

LA COLLABORAZIONE DELLE VITTIME

Fondamentale per il successo dell’operazione è stata la collaborazione delle vittime. Nonostante il forte shock subito, molti anziani hanno trovato il coraggio di denunciare i fatti, fornendo preziosi dettagli che hanno facilitato le indagini. La loro testimonianza ha permesso ai Carabinieri di ricostruire i movimenti della banda e di agire tempestivamente per fermare i colpevoli.

L’IMPEGNO DELL’ARMA

L’operazione di oggi rappresenta solo una delle tante iniziative messe in atto dai Carabinieri per combattere il crescente fenomeno delle truffe agli anziani, una piaga sociale che sta assumendo dimensioni preoccupanti su tutto il territorio nazionale.

La protezione delle fasce più deboli della popolazione, e in particolare degli anziani, è una delle principali priorità dell’Arma. Per questo, vengono attuate quotidianamente una serie di misure strategiche che includono attività preventive, informative e repressive.

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